La Sardegna dice basta alla pesca dei ricci di mare: tre anni di stop per salvare la specie dal rischio estinzione

Fino al 2024 in Sardegna sarà proibito pescare i ricci di mare, come previsto da un emendamento approvato dalla Regione nella speranza di consentire il ripopolamento della specie, che al momento è in stato di forte sofferenza e rischia l’estinzione commerciale. Inoltre, il provvedimento è fondamentale per preservare l’equilibrio dell’ecosistema marino sardo.
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Martina Alfieri 27 Ottobre 2021

Ricercatissimi dagli amanti della cucina ittica, i ricci di mare sono sempre più richiesti, ma il loro sfruttamento commerciale ha provocato negli ultimi 10 anni un drastico calo del numero di esemplari, con un conseguente impoverimento dei fondali: per questo motivo, la Sardegna ha deciso di fermare per tre anni la pesca del riccio di mare con un nuovo emendamento che avrà effetto immediato e sarà valido fino al 2024.

Il provvedimento, proposto all’inizio del 2021 e approvato in questi giorni dalla Regione, ha l’obiettivo di contribuire al benessere della specie e dei fondali che circondano l’isola, concedendo il tempo necessario al ripopolamento dei ricci di mare.

Il crescente interesse commerciale per il riccio di mare”, si legge nel testo dell’emendamento, “ha determinato nell’ultimo decennio un massiccio prelievo sulla risorsa, che in molte aree del mare territoriale della Sardegna versa in uno stato di forte sofferenza, come evidenziato dalla ricerca scientifica e dagli stessi operatori”. Una situazione al quale era necessario rimediare al più presto, dato che "tale condizione nel breve periodo determinerà il collasso della risorsa e l’estinzione commerciale della specie, come già accaduto in altre aree di distribuzione della stessa".

Per sostenere i tre anni di stop alla pesca dei ricci, la Sardegna ha stanziato 400mila euro per l’anno 2021 e 1.200.000 euro per ciascuno degli anni 2022 e 2023.

Nel periodo di fermo, la Regione monitorerà costantemente lo stato dell’ecosistema marino, coinvolgendo i pescatori di ricci di mare e altri operatori del settore, colpiti dalle nuove disposizioni, che potranno partecipare ad attività di tutela e pulizia dei fondali e ad attività scientifiche e formative: “I pescatori professionisti verranno coinvolti nella pulizia dei fondali – afferma il consigliere regionale Francesco Mura – e la Sardegna avrà un mare più pulito e avrà salvato una specie in fortissima difficoltà”.