La seconda vita di pannolini e assorbenti: con il decreto End of waste, questi rifiuti potranno essere riciclati

Un documento desinato a implementare notevolmente il settore dell’economia circolare in Italia. Il decreto End of waste, infatti, definisce le modalità di trattamento dei rifiuti derivanti dai prodotti assorbenti per la persona consentendo il loro smaltimento e trattamento in modo da farli diventare materia prima seconda, e quindi di trasformarsi in nuovi oggetti e materiali vendibili, dando loro una seconda vita e diminuendo notevolmente la quantità di rifiuti indifferenziati nelle case degli italiani.
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Sara Del Dot 22 Maggio 2019

Pannolini e assorbenti sono rifiuti complicati da gestire. Si parla di centinaia di migliaia di tonnellate di prodotti assorbenti per la persona (PAP) monouso che hai sempre buttato nel sacco dell’indifferenziato destinandoli a discariche e inceneritori. Sì, perché prima d’ora non c’è mai stato altro modo di liberarsene.

In questo senso l’Italia ha appena compiuto un enorme passo in avanti. Grazie all’approvazione del decreto End of waste del ministro dell’Ambiente Sergio Costa, pannolini e assorbenti potranno finalmente essere avviati a seconda vita, diventando materia prima seconda per la realizzazione di una serie di materiali da costruzione e di uso quotidiano.

Il decreto definisce come questi prodotti debbano essere riciclati e poi trattati affinché possano essere considerati materie prime seconde e siano di conseguenza vendibili, cosa che prima non accadeva. Con la nuova norma, verrà data una fortissima spinta sia alla differenziazione di questi rifiuti sia al loro recupero per creare nuovi materiali, risparmiando circa 900.000 tonnellate di rifiuti fino a oggi lasciati nel sacco nero dell’indifferenziato.

Una spinta, quella del decreto End of waste, in grado di avviare una filiera che potrebbe rivoluzionare radicalmente l’economia circolare italiana, consentendo la trasformazione in nuovi materiali di rifiuti fino a oggi ritenuti impossibili da riciclare.

Anche perché la tecnologia per farlo esiste già e il primo stabilimento al mondo si trova proprio qui in Italia, precisamente a Spresiano, in provincia di Treviso. Si tratta di un impianto industriale gestito dall’azienda di servizi ambientali Contarina, in grado di riciclare tutti i prodotti assorbenti usati facendoli diventare sedie, mollette, nuovi materiali assorbenti, materiali per realizzare infrastrutture. Fino a oggi questo impianto lavorava soltanto per il 15% delle sue possibilità. Con l’approvazione del nuovo decreto, non solo arriverà al 100%, ma ne saranno necessari almeno altri nove in tutto lo Stivale per riuscire a far fronte all’esigenza di smaltimento complessiva.