Sorgerà nella zona di Belpasso, in provincia di Catania, il primo impianto di produzione di idrogeno verde della Sicilia. Le pendici dell'Etna dunque si confermano una zona sensibile agli investimenti, grazie ad un tessuto industriale che negli ultimi anni sta crescendo progressivamente puntando a vettori energetici e materiali per la promozione di uno sviluppo sostenibile. La Sicilia, già crocevia di importanti direttrici energetiche (es. i gasdotti), si pone oggi come hub delle energie rinnovabili creando le condizioni per investimenti che possono contribuire allo sviluppo dell'economia locale e alla creazione di nuovi posti di lavoro con un occhio sempre attento all'ambiente.
Sarà il primo impianto di produzione di idrogeno verde della Sicilia quello che il Gruppo Eneron realizzerà nella zona dell'area industriale di Belpasso, alle pendici dell'Etna, in provincia di Catania. Un investimento complessivo pari a circa 14 milioni di euro per la creazione di un impianto da 10 MW e con una capacità produttiva annuale che, con una stima conservativa del Gruppo, si pone a circa 850 tonnellate all'anno di idrogeno. Dopo l'assemblaggio della struttura che dovrebbe richiedere tra quattro e sei mesi di lavoro e i processi autorizzativi, si stima che l'impianto possa iniziare ad operare tra la fine del 2025 e l'inizio del 2026. Saranno impiegati direttamente e indirettamente circa cinquanta lavoratori. Oltre ad idrogeno verde, l'impianto produrrà anche ossigeno.
La scelta del sito di Belpasso non è casuale: si tratta di una zona ricca d'acqua e soprattutto dove esiste già un tessuto industriale con buone infrastrutture di collegamento. L'impianto potrà servire le industrie vicine attraverso la realizzazione di opportune reti di collegamento, creando i presupposti per realizzare un esempio di simbiosi industriale, tanto amata dagli esperti di green economy. La distribuzione agli altri utenti, invece, potrà avvenire tramite appositi veicoli.
L'idrogeno del resto, secondo diversi studi, può diventare un vettore essenziale per accelerare la decarbonizzazione del settore energetico. Oggi i dati dell'Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) indicano un consumo globale attorno a 75 milioni di tonnellate all'anno, tuttavia, questo tipo di idrogeno è prodotto principalmente da combustibili fossili e in particolare dal gas naturale, generando grandi quantità di emissioni climalteranti (il cosiddetto "idrogeno grigio"). In alcuni impianti possono trovarsi però sistemi di cattura del carbonio, producendo così il cosiddetto "idrogeno blu".
L'idrogeno verde invece viene prodotto attraverso l'elettrolisi dell'acqua in speciali celle elettrochimiche alimentate da elettricità prodotta da fonti rinnovabili. Si tratta dunque dell'unica "tipologia" di idrogeno che può considerarsi sostenibile al 100%, da qui il nome. L’idrogeno verde, come ricorda la Commissione Europea, potrebbe coprire entro il 2050 fino al 24% della domanda finale di energia e creare 5,4 milioni di posti di lavoro, oltre a contribuire al totale riduzione di 560 milioni di tonnellate di CO2. L'Italia in tal senso punta entro il 2030 a investire 10 miliardi di euro per l’installazione di 5 GW, con la Sicilia che si candida ad essere regione capofila di una filiera tutta da realizzare.
A meno di 50 km da Belpasso si trova Carlentini, siamo in provincia di Siracusa. Tra queste colline rigogliose e famose per gli agrumi esportati in tutto il mondo, Enel Green Power realizzerà una facility innovativa che permetterà a tante aziende piccole e grandi di lavorare insieme per un unico obiettivo: la riduzione dei costi della tecnologia per l’idrogeno verde. Non solo l’idrogeno sarà prodotto, immagazzinato e movimentato in un ambiente di scala industriale ma verrà anche valorizzato economicamente attraverso la vendita ad aziende industriali.
Questa nuova piattaforma di innovazione si chiamerà NextHy e sarà dotata di un impianto con aree dedicate alla produzione (sia sistemi completi che a livello di singola cellula elettrolitica), stoccaggio con sistemi innovativi liquidi e solidi, e spazi dedicati al test di componenti come valvole e compressori. Il laboratorio sarà gestito con un approccio aperto alla cooperazione con altri enti e istituzioni. La nuova piattaforma farà leva anche sull’Innovation Hub&Lab di Catania, a una trentina di chilometri, uno dei più grandi – 100.000 metri quadri – e avanzati distretti di innovazione industriale su tecnologie rinnovabili a livello internazionale, nonché un ecosistema innovativo aperto ad università, start-ups e imprese.