La specialità delle “cosce di rane” sta mettendo a rischio la sopravvivenza di questo anfibio

Non sono sostenibili e molto spesso sono messe in commercio illegalmente. La domanda di cosce di rane, molto apprezzate in Europa, sta mettendo a rischio la sopravvivenza di questo anfibio nei principali Paesi esportatori.
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Gaia Cortese 30 Aprile 2023

Croccanti, dorate, ricche di proteine e prive di grasso, le cosce di rana sono un piatto apprezzato in tutto il mondo. La domanda di cosce di rana però, sta aumentando il rischio di estinzione di questo animale, considerato che ogni anno l’Unione Europea importa circa quattromila tonnellate di cosce di rana, vale a dire circa duecento milioni di rane uccise in natura, in maniera non sostenibile e molto spesso attraverso un traffico illegale.

Questo tipo di commercio sta inevitabilmente portando alla riduzione della popolazione delle rane, in particolare in Paesi esportatori come l'Indonesia, il Vietnam, la Turchia e l'Albania, principali paesi di origine per il mercato dell’Unione Europea, che dal 2011 al 2020 ha importato 40.700 tonnellate di cosce di rana, pari a tra 814 milioni e 2 miliardi di rane.

L'allarme è stato lanciato un recente studio pubblicato sulla rivista Conservation ("The European Market Remains the Largest Consumer of Frogs’ Legs from Wild Species"), che spiega molto bene come questa continua domanda di cosce di rana stia aumentando il rischio di estinzione a breve termine di questo anfibio e mettendo molto a rischio la conservazione della biodiversità del suo habitat naturale.

Come ha spiegato la coautrice dello studio Alice Hughes, “Non esiste una regolamentazione sulla biosicurezza, il che significa che cose come il ranavirus e il fungo chytrid possono riversarsi nei fiumi e potenzialmente infettare le popolazioni native, e questo è qualcosa che è stato completamente trascurato”.

E ha aggiunto: "Gli europei potrebbero pensare che le loro cosce di rana siano completamente sostenibili e allevate. Quello che sappiamo è che includono sia individui d’allevamento che catturati in natura di una varietà di specie, molte non sono raccolte in modo sostenibile”.