
Una storia triste quella di Happy, l'elefante costretto a vivere da solo nello zoo del Bronx a New York. L'animale di 48 anni non sarà trasferito in un rifugio, così come richiesto dall'organizzazione Nonhuman Rights Project per il rispetto dei "diritti umani". Il giudice ha respinto la causa dell'associazione che aveva chiesto la libertà di movimento per Happy. Sui social, intanto, è partita una petizione per denunciare l'imprigionamento illegale: oltre un milione finora le firme raccolte.
Il giudice ha respinto l'istanza, non riconoscendo al pachiderma i diritti umani visto che non si tratta di una persona. Ha però aggiunto che la situazione di Happy è molto difficile, dato che l'elefante è un animale sociale e anche intelligente. Happy conduce una vita triste ormai da anni a causa dell'isolamento. L'associazione si sta battendo da tempo per evitare che resti ancora sola. L'elefante, nato in Asia e successivamente trasferito negli Stati Uniti, fu accoppiato a Grumpy che nel 2002 morì per uno scontro con altri esemplari, interrompendo una convivenza durata 25 anni. Dopo Grumpy arrivò un altro compagno morto nel 2006. Da quel momento è arrivata la decisione di non acquisire altri elefanti, costringendo Happy a una vita solitaria.
Il direttore dello zoo, Jim Breheny, ha dichiarato che "gli animalisti promuovono l'agenda filosofica sbagliata raccogliendo dei fondi utili per la loro causa. Happy è assolutamente curato da veterinari, custodi e chi si occupa dello zoo. Riteniamo che sia meglio per Happy rimanere in un ambiente familiare, con persone che conosce".