La storia di Lina Martelli, la donna di 98 anni che ha vissuto con due proiettili della Seconda guerra mondiale conficcati nella gamba

Lina Martelli, 98 anni e originaria della provincia di Mantova, è stata operata d’urgenza per la rimozione di due proiettili conficcatisi nella sua gamba destra nel 1940, in seguito a un bombardamento nemico. I due frammenti metallici le avevano causato la rottura di una arteriola muscolare e un successivo ematoma post traumatico.
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Kevin Ben Alì Zinati 29 Febbraio 2024
* ultima modifica il 29/02/2024

«Ai miei tempi mica c’erano telefonini, macchine e televisori: c’era la guerra!». Tua nonna, come la mia, probabilmente ti avrà ribadito questa verità una, dieci, cento volte.

Lina Martelli, 98 anni e originaria di Gabbiana (Castellucchio) pure. Lei, però, fino ad oggi ne portava ricordi indimenticabili e concreti sulla pelle, anzi: nella pelle.

Sì, perché l’ultranovantenne mantovana da decenni conviveva con due proiettili nella gamba destra dai tempi della Seconda guerra mondiale. Da quando Pippo, l’aereo dei bombardamenti, anziché colpire un camioncino centrò in pieno invece la sua famiglia.

“Ero con mamma, papà, i nonni e quattro fratelli. Rimasero tutti feriti ha raccontato Lina, che quel giorno di guerra del 1940 aveva solo 15 anni, riportò le ferite più gravi. I medici, in ospedale, fecero quel che poterono ma non riuscirono mai a toglierle i proiettili.

Almeno fino a pochi giorni fa, quando è stata operata d’urgenza in Chirurgia Vascolare al Poma e poi ricoverata in Nefrologia e Dialisi proprio a causa di quei frammenti metallici conficcatisi nella sua gamba. La loro presenza le aveva causato la rottura di una arteriola muscolare e un successivo ematoma post traumatico.

Trasportata in sala operatoria, Lina è stata quindi sottoposta a un intervento di rimozione dei proiettili, seguita poi dall’emostasi – ovvero l’insieme di tecniche per arrestare i sanguinamenti – e dalla ricostruzione dei tessuti.

Lina Martelli ha 98 anni e da poco è stata operata per la rimozione di due proiettili infilatisi nella sua gamba destra nel 1940, in seguito a un bombardamento della Seconda guerra mondiale. Photo credit: Asst–Mantova.

Una volta dimessa, Lina è tornata al Green Park, dove vive nella residenza per anziani e ogni settimana torna all’ospedale di Mantova per sottoporsi all’emodialisi.

Oggi è in ripresa e dal suo letto d’ospedale, dopo aver detto addio ai «suoi» proiettili di guerra, ha rivolto un pensiero all’altro suo compagno di vita, Attilio: “Mio marito non c’è più. Oggi avrebbe più di cent’anni. Non abbiamo avuto figli, ma ho tanti nipoti. Io sto meglio, ora. Per il resto, sarà quel Dio vorrà”.

Fonte | Asst – Mantova 

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