La Storia di Nita: un addio al Parco Nazionale d’Abruzzo e la sua vita da orsa salvata

Il 23 gennaio 2025, il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise ha salutato l’orsa Nita, che ha trascorso gli ultimi anni della sua vita in un ambiente protetto. La sua storia, segnata da sofferenze e un nuovo inizio, è un simbolo dell’importanza della salvaguardia degli animali.
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Redazione 21 Marzo 2025

Il 23 gennaio 2025, il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise ha salutato con tristezza Nita, l'orsa bruna europea che ha trascorso gli ultimi anni della sua vita in un ambiente protetto e lontano dalle sofferenze del passato. La notizia del suo decesso è stata resa pubblica il 18 marzo 2025, dopo gli accertamenti dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Abruzzo e del Molise, che hanno confermato che la morte di Nita è stata causata da un quadro clinico compromesso, aggravato dall'età avanzata.

Nita era arrivata nel Parco il 29 giugno 2020, insieme ad altri due orsi, Greta e Brumo, grazie a una salvataggio internazionale che mirava a offrire una vita migliore a questi animali, un tempo sfruttati nell'industria dell'intrattenimento. La morte di Nita rappresenta una perdita significativa, poiché Greta, la più anziana del gruppo, aveva già lasciato il Parco nel 2022. Attualmente, Brumo è l'unico orso ancora ospitato nel Centro Natura di Pescasseroli.

La Storia di Nita e dei Suoi Compagni

Il destino di Nita, Greta e Brumo è stato segnato da anni di sofferenza e cattività. Prima di essere trasferiti in Italia, gli orsi vivevano in condizioni deplorevoli in Lituania, probabilmente utilizzati per spettacoli circensi e rinchiusi in gabbie anguste. Le indagini delle autorità lituane hanno confermato le gravi violazioni subite da questi animali. Grazie alla collaborazione tra la Fondazione Capellino, l'Associazione Salviamo gli Orsi della Luna e il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, Nita e i suoi compagni hanno finalmente trovato rifugio in un ambiente più dignitoso.

Una Nuova Vita al Parco

A Pescasseroli, Nita ha vissuto per quasi cinque anni in un'area faunistica che le ha permesso di godere di uno spazio più ampio rispetto alle gabbie di cemento e ferro in cui era stata confinata in Lituania. Pur non essendo un orso bruno marsicano, Nita è stata sterilizzata per evitare contatti con la popolazione locale e ha interagito liberamente con gli altri orsi nel suo recinto. Questo ambiente, pur limitato, ha rappresentato un miglioramento significativo rispetto alla sua vita precedente.

Il Significato di Nita

La morte di Nita ha rappresentato un momento di riflessione per il personale del Parco e i visitatori che hanno avuto l'opportunità di conoscerla. La sua storia ricorda l'importanza di salvaguardare gli animali e il ruolo fondamentale delle aree protette nella tutela delle specie. Oggi, mentre Brumo rimane l'unico orso ospite a Pescasseroli, la memoria di Nita e Greta vive come simbolo di un impegno che non deve mai venire meno.

Il Parco Nazionale d'Abruzzo, insieme alle organizzazioni coinvolte, continua a portare avanti il suo lavoro di conservazione e sensibilizzazione, ricordando quanto sia importante rispettare e proteggere gli animali selvatici.