La storia di Victor che vede i demoni nei volti delle altre persone: come funziona la prosopometamorfopsia

Victor Sharrah, 59 anni, quando guarda i volti delle altre persone vede facce distorte e allungate in maniera grottesca, sorrisi come ghigni malefici, occhi tirati, profonde cicatrici lungo le guance, orecchie a punta. Vede demoni, insomma. Questo perché soffre di prosopometamorfopsia, una rara condizione che altera la percezione visiva di chi ne è colpito.
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Kevin Ben Alì Zinati 25 Marzo 2024
* ultima modifica il 25/03/2024

Volti distorti e allungati in maniera grottesca, sorrisi che paiono dei ghigni malefici. E poi occhi tirati, profonde cicatrici lungo le guance, orecchie a punta.

Se ti chiedessi di dirmi cosa ha questo aspetto non tarderesti a rispondere che si tratta di un demone o comunque di un essere terrificante. E avresti ragione.

Tu però lo stai immaginando deliberatamente nella tua testa e se decidessi di smetterla ti basterebbe trasformare quel pensiero in qualcos’altro, magari nel volto del tuo attore preferito e tutto sarebbe risolto.

Per alcune persone però questo non avviene perché quel demone è ciò che vedono ogni volta che guardano il volto di un’altra persona. È ciò che per esempio vede Victor Sharrah, 59 anni, quando guarda il suo compagno di stanza o la sua ragazza, i suoi amici o le persone che camminano dall’altra parte della strada.

Victor ha raccontato alla CNN che ciascuno dei volti un tempo familiari aveva assunto all’improvviso una smorfia grottesca, occhi allungati e cicatrici profondamente incise sulle guance. “È come fissare i demoni.

Questo perché Victor è affetto da una rara condizione chiamata prosopometamorfopsia, a causa della quale i volti delle persone o parti di essi vengono percepiti come distorte nella forma, consistenza, posizione o colore.

Questo succede per via di alcune disfunzioni nella complessa rete di regioni cerebrali coinvolte nell’elaborazione del volto di una persona: le cause all’origine del disturbo, tuttavia, non sono ancora note e meno ancora si sa sul perché le persone sperimentino diversi gradi di PMO.

Considera che ad oggi nella letteratura scientifica sono stati descritti appena un’ottantina di casi e chi ne è affetto di solito non riesce a descriverei in maniera precisa e dettagliata come gli appaiono le persone.

Questa è la ricostruzione della distorsione visiva di cui soffrirebbero le persone che, come Victor, sono affetti dalla prosopometamorfopsia. Photo credit: The Lancet

Oltreché rara, dunque, la prosopometamorfopsia è inevitabilmente anche poco chiara.

Un contributo importantissimo, però, è arrivato proprio da Victor che ha collaborato con un gruppo di ricercatori del Dartmouth College di Hanover, negli Stati Uniti per cercare di fornire indicazioni più precise riguardo alle immagini che vede attraverso i propri occhi.

L’esperimento a cui è stato sottoposto lo ha portato a confrontarsi con il volto di una persona presente nella stanza insieme a lui e poi con lo stesso viso ma riprodotto da una fotografia: questo perché chi soffre di PMO vede distorti solamente i volti dal vivo, non in foto.

Descrivendo le differenze percepite, Victor ha così fornito agli scienziati una descrizione più accurata delle proprie percezioni distorte permettendo loro di disegnare la fisioniomia di un volto visto attraverso gli occhi di chi convive con la prosopometamorfopsia. Le immagini sono state poi pubblicate su The Lancet.

Fonte | "Visualising facial distortions in prosopometamorphopsia" pubblicata il 23 marzo 2024 sulla rivista The Lancet

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