La terapia del calore: come funziona e quando è indicata

La terapia del calore può rivelarsi molto utile e favorire un’azione terapeutica in diversi contesti. A volte, però, il suo impiego è così scorretto da rischiare l’effetto opposto. Vediamo allora quando è più indicata.
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Dott. Albert Kasongo Medico vaccinologo
12 Aprile 2022 * ultima modifica il 22/11/2022

La terapia del calore, come suggerisce il nome stesso, sfrutta l’utilizzo del calore per favorire un’azione terapeutica che aiuti a guarire da una condizione patologica. In che modo il calore può curare?

Come funziona

Il calore genera una vasodilatazione (un aumento di calibro dei vasi sanguigni) che ha come conseguenza un maggiore afflusso di sangue e quindi di ossigeno. L’espansione dei vasi sanguigni provoca, inoltre, un maggior apporto di sostanze nutritive che favorisce un acceleramento del processo di guarigione. Perciò, ricapitolando, avremo un maggior apporto di sangue che migliorerà l’ossigenazione e il nutrimento dei tessuti, accelerando il processo di guarigione dell’area lesa. Una volta chiarito il principio alla base della termoterapia, vediamo insieme quali possono essere i campi di applicazione di questa terapia.

Quando è indicata

La terapia del calore è particolarmente indicata per trattare:

  • dolori muscolari
  • spasmi muscolari
  • contratture
  • dolori articolari
  • distorsioni
  • strappi e stiramenti muscolari e tendinei
  • mal di schiena
  • mal di testa
  • torcicollo

È inoltre utile in tutte le condizioni in cui la vasodilatazione può generare un effetto decontratturante e analgesico.

Quando non è utile

Esistono situazioni in cui non è raccomandato nè indicato utilizzare il calore, bensì il freddo. Queste condizioni solitamente presentano delle infiammazioni di base. Questo avviene perché l’infiammazione provoca, fra le altre cose, un aumento della temperatura della zona coinvolta, oltre a generare dolore, arrossamento, gonfiore e alterazione della funzionalità dell’area colpita; un aumento del calore, in questa condizione, andrebbe a peggiorare l’infiammazione, generando paradossalmente l’effetto opposto a quello ricercato. Un applicazione di freddo, perciò, sarà utile a limitare i danni, migliorare la situazione ed avere effetto terapeutico.

Alternare caldo e freddo

In molte situazioni, la terapia migliore, prevede un’alternanza caldo/freddo, a seconda anche del momento in cui s’interviene. In una condizione d’infortunio acuto si potrebbe intervenire, nei primi giorni, con il freddo, per ridurre l’infiammazione sfruttando la vasocostrizione, nei giorni successivi invece, si potrà intervenire con il caldo per avere effetto decontratturante. Lavorando alternativamente, caldo e freddo, possono provocare un effetto sinergico che agisca tipo pompa riducendo l’infiammazione e favorendo lo scioglimento dei muscoli lesi.

Ad ogni modo, è sempre raccomandato rivolgersi al proprio medico.

Laureato in Medicina e Chirurgia all’Università degli studi “Aldo Moro” di Bari, ha maturato esperienza in numerosi ambiti collaborando con diverse altro…
Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.