La tutela dell’ambiente è in Costituzione: la Camera ha approvato la storica modifica. Ora però serve che sia applicata

Ieri è stata inserita nella nostra Costituzione la tutela dell’ambiente, degli ecosistemi e della biodiversità. Ma ora viene l’importante: applicare nella pratica il risultato di una “giornata epocale” per chi ha a cura la salvaguardia del territorio.
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Michele Mastandrea 9 Febbraio 2022

Meglio tardi che mai. A partire dal pomeriggio di ieri, la Repubblica italiana ‘tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni’. Inoltre, tramite le leggi dello Stato, ‘disciplina i modi e le forme di tutela degli animali’ e stabilisce che ‘l'iniziativa economica non può svolgersi in contrasto alla salute e all’ambiente’. E’ l’esito dell’approvazione, avvenuta ieri alla Camera, del progetto di modifica degli articoli 9 e 41 della nostra Costituzione.

Si tratta di una decisione definitiva e irrevocabile, dato che l’approvazione è avvenuta con la maggioranza dei due terzi del Parlamento, sia ieri a Montecitorio che lo scorso 3 novembre al Senato. I 468 voti a favore ottenuti dal provvedimento sui 630 deputati totali rende inoltre la modifica impossibile da sottoporre a referendum, e le nuove disposizioni subito in vigore.

Una "giornata epocale"

Esulta il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, che parla di “giornata epocale”. Gli fa eco il ministro delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini, per cui serve ora lavorare “per rendere infrastrutture e mobilità più sostenibili e resilienti per questa e per le future generazioni”.

Sullo stesso piano anche le associazioni in difesa dell’ambiente e della natura. In una nota, la presidente del Wwf Donatella Bianchi parla di “un primo importantissimo passo che armonizza il nostro sistema con i principi formulati a livello europeo e internazionale”. Per Greenpeace quanto avvenuto “riflette le aspettative di milioni di cittadini, e in particolare delle generazioni più giovani, che hanno compreso l'incredibile sfida che abbiamo davanti dovuta a decenni di sfruttamento delle risorse del Pianeta”.

Dalla teoria alla pratica

L’attenzione si sposta adesso però sul mettere in pratica un principio  ritenuto così importante da essere divenuto parte della Carta, sebbene in grande ritardo rispetto ad altri paesi (in Germania è avvenuto nel 1994). Non è semplice infatti definire il concetto di ‘ambiente’ in maniera tale da fare conseguire direttamente azioni a sua tutela. In questo senso, commenta il presidente di Legambiente Stefano Ciafani, “serve partire dalla lotta alla crisi climatica e dalla diffusione degli impianti a fonti rinnovabili, e dal risolvere i tanti problemi irrisolti con interventi e riforme: partendo dall’introduzione dei delitti contro la flora e la fauna che ancora manca all’appello”.

Altri guardano già all’abolizione della caccia, nonostante una proposta di referendum in questo senso non abbia di recente raccolto le firme necessarie alla sua indizione. Ma anche temi come la riduzione del consumo di carne, oppure lo stop agli allevamenti intensivi potrebbero essere nuovi temi politici su cui in futuro si potrebbe invocare a proprio sostegno la nuova disposizione costituzionale.