Che i PFAS fossero presenti nella maggior parte dei prodotti che utilizziamo non è una novità. Ciò che abbiamo scoperto nel tempo, però, è che queste sostanze chimiche sono altamente nocive per la nostra salute. Come fare quindi per capire dove si trovino e, soprattutto, evitare che entrino in contatto con il nostro organismo? Innanzitutto devi sapere che queste sostanze sono presenti in diversi oggetti, ma negli ultimi mesi è uscito uno studio che ha messo al palo 27 aziende di abbigliamento. Ora starà a questi brand decidere se diminuire la percentuale di PFAS nella loro merce o meno.
La ricerca è di Ethical Consumer, che ha analizzato il bilancio di sostenibilità di 27 aziende di vestiti a livello internazionale e ha scoperto come l'80% dei vestiti contenga PFAS. Nello specifico, il gruppo di ricerca ha notato come "delle 27 aziende elencate nella guida, solo 5 (18%) hanno smesso di utilizzare i PFC. Quasi la metà delle 27 non aveva una data di eliminazione graduale dell'uso di PFC e, in ultimo, l'82% delle aziende utilizzava ancora i PFC. In ultimo, quattro aziende non hanno nemmeno riconosciuto il problema".
Per analizzare gli standard ambientali degli alimenti, l'organizzazione ha suddiviso i brand con questa metodologia: è stato assegnato un punteggio di 100 alle aziende che utilizzano (o meno) i PFC e che sono state criticate da terzi per la presenza di PFAS. Ecco come sono stati assegnati i punteggi:
Adidas Terrex
Columbia
Marche Decathlon (Simond, Forclaz e Quechua)
Montane
Mountain Hardwear
Salomon
Dare2b
Regatta
Merrell
Arc'Teryx
Ayacucho
Berghaus
Brasher
Calze Bridgedale
Craghoppers
Eurohike
Sentiero della Libertà
Hi Gear
Attrezzatura da montagna
North Ridge (marchio proprio Blacks)
Peter Storm
Rohan
Sprayway
The North Face
Gelert
Karrimor
Magazzino di montagna
Trespass
L'organizzazione segnala che, da quando ha cominciato a valutare la sostenibilità ambientale dei vestiti di queste aziende, alcune hanno deciso di elevare i propri standard.