
Il pesce palla velenoso è ufficialmente arrivato anche nel Nord Adriatico. Si tratta del Lagocephalus sceleratus, una specie tossica e altamente invasiva originaria dell’Oceano Indiano. La sua presenza è stata confermata in Istria, dove due pescatori croati lo hanno catturato nella baia di Medulin, segnando il primo avvistamento così a nord nel Mar Mediterraneo.
Il 14 ottobre 2024, due pescatori croati hanno tirato a bordo un esemplare sconosciuto, lungo oltre 50 cm e dal peso superiore a un chilo. L'animale si è immediatamente gonfiato, ha emesso suoni simili a “clic” e ha mostrato due denti affilati e minacciosi. Insospettiti dal comportamento aggressivo, i pescatori hanno sospeso la pesca e consegnato l’esemplare all’Università di Pola per le analisi.
I ricercatori non hanno avuto dubbi: si trattava del Lagocephalus sceleratus, noto anche come pesce palla argenteo, una delle specie più pericolose del Mediterraneo. Originario del Mar Rosso e dell’Oceano Indiano, è arrivato nel nostro mare attraverso il Canale di Suez, con la cosiddetta migrazione lessepsiana. La sua comparsa in Istria rappresenta l'espansione più settentrionale finora registrata, segnale di una colonizzazione in crescita.
Il pericolo maggiore del Lagocephalus sceleratus è rappresentato dalla tetrodotossina, una neurotossina letale presente in fegato, pelle, gonadi e intestino. Questa sostanza è 100 volte più tossica del cianuro e non viene eliminata con la cottura. Il consumo accidentale può portare a paralisi respiratoria e morte. Per questo motivo, l’Unione Europea vieta la vendita di tutte le specie appartenenti alla famiglia dei Tetraodontidae.
Oltre alla tossicità, il pesce palla argenteo rappresenta un rischio concreto anche per pescatori e turisti. I suoi forti denti a becco possono rompere reti da pesca, tranciare lenze e causare morsi gravi. Studi scientifici confermano un comportamento aggressivo, con rischi per la balneazione e per la pesca artigianale. Non è raro che venga definito un “predatore problematico” per l’ecosistema marino.
In molte aree del Mediterraneo orientale, il Lagocephalus sceleratus ha già causato danni significativi. Si nutre di crostacei, molluschi e piccoli pesci, contribuendo alla diminuzione della biodiversità e allo squilibrio della catena alimentare. Inoltre, spesso distrugge reti per sottrarre le prede già catturate, aggravando le difficoltà economiche dei pescatori locali.
Il primo avvistamento in Italia risale al 2013 a Lampedusa, seguito da segnalazioni a Trani (2014), Briatico (2016), Capo Peloro, Palinuro e Monopoli. Con l'arrivo in Istria, la sua diffusione coinvolge ora anche l’Alto Adriatico, una zona finora ritenuta meno esposta. Secondo l’Oceanus Research Group, questa specie è tra le più invasive e pericolose del bacino Mediterraneo.
Le autorità raccomandano massima prudenza. In caso di avvistamento o cattura accidentale: