
La chiamavano “cibo degli dèi” e ancora oggi è considerata un vero e proprio super food, utilizzata come integratore e percepita come l’alimento del futuro in un’epoca di enormi cambiamenti alimentari. L’alga spirulina è un cibo arcaico che si trova nelle acque salmastre e contiene moltissime proteine, presentando altrettante proprietà benefiche.
Tuttavia, anche l’alga spirulina potrebbe presentare qualche problema, in particolare se cresciuta e sviluppatasi in luoghi poco adatti e controllati. Problemi che riguardano l’assorbimento, da parte dell’alimento, dell’inquinamento presente attorno a lei, che come una spugna (o un mollusco) immagazzina tutto ciò che può dall’ambiente circostante, tra cui luce solare e sali nutritivi ma anche sostanze inquinanti.
Per questo l’inquinamento diffuso che colpisce anche le zone acquatiche in cui nasce e cresce potrebbe mettere in serio pericolo il futuro suo e il nostro.
Questi alimenti, stando a quanto dice il nuovo rapporto Clefsa e un rapporto Efsa, Autorità europea per la sicurezza alimentare, del 2016, potrebbero rischiare di essere contaminate da tossine se coltivate in condizioni naturali di scarsa sicurezza. Scientificamente l’alga spirulina non è un’alga, ma un cianobatterio del genere Arthrospira, un organismo unicellulare fotosintetico. Se cresciuta in ambiente poco controllato può contenere cianotossine, ma anche metalli pesanti e batteri, assorbiti durante lo sviluppo.
Per questo è fondamentale che la spirulina venga cresciuta e coltivata in ambienti adeguati e ultra controllati, lontani da qualunque fonte di inquinamento e contaminazione. Parallelamente, la salute di questo alimento ci aiuta a ricollegarci alla necessità di diminuire le fonti di inquinamento e contaminazione negli ambienti naturali in generale.