L’appello di Emanuele Zacchini, volontario presso la Sfattoria degli Ultimi dopo il rigetto del ricorso da parte del TAR

In queste ore, nei pressi della Sfattoria degli Ultimi prende sempre più forma un vero e proprio sit-in di protesta per la decisione presa questa mattina dal TAR. L’appello di Emanuele Zacchini, volontario presso la Sfattoria degli Ultimi, per salvare 140 suini e cinghiali, in perfetta salute.
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Gaia Cortese 12 Agosto 2022

Dopo il rigetto da parte del TAR di questa mattina al ricorso intentato da La Sfattoria degli Ultimi per salvare circa 140 suini e cinghiali, da questo pomeriggio sempre più persone si stanno raccogliendo intorno alla struttura, allo  scopo di provare a fare il possibile affinché questi animali non vengano abbattuti senza motivo.

Come abbiamo spiegato in questo articolo, l'istanza è stata respinta non ravvisando, allo stato degli atti, un “caso di eccezionale gravità e urgenza, tale da non consentire neppure la previa notificazione del ricorso e la domanda di misure cautelari provvisorie con decreto presidenziale”.

Non ci sarebbero, insomma, i presupposti per l'urgenza. Non sono di questa opinione, nella maniera più assoluta, né i responsabili della struttura né le persone che dopo aver seguito la vicenda attraverso i social e la stampa, si stanno radunando intorno alla Sfattoria per far sentire la propria voce e presenza.

 

Sempre nel corso della giornata, Emanuele Zacchini, volontario presso la Sfattoria degli Ultimi, ha lanciato un appello: "Questa mattina è stato rigettato il nostro ricorso con la motivazione che non sussiste il pericolo di danno irreparabile. Abbiamo chiesto alla gente di venire qui e di difendere questi animali come facciamo noi. La gente è stremata, dilaniata e molto arrabbiata per questo braccio di ferro insensato. Stiamo chiedendo anche ii politici di schierarsi e di metterci la faccia perché qui è la gente stessa che lo sta chiedendo. Non non si può assistere all’uccisione di animali che sono la nostra famiglia".