L’arte nata dai rifiuti: l’immondizia trasformata in animali a rischio estinzione
Dal suo profilo Instagram, Dominc McCann utilizza l’arte per ricordarci a quale futuro stiamo andando incontro: un modo dove esisterà solo la plastica. Assieme alle sue due figlie, raccoglie i rifiuti che trova per strada, nei parchi e sulle spiagge e li trasforma in quegli animali messi in pericolo proprio dall’inquinamento.
Sempre più inquinamento, sempre meno rispetto per la natura. Fra un po', avremo solo animali di plastica. Sembra dirci questo l'artista Dominic McCann che raccoglie i rifiuti lasciati in strada, nei parchi o sulle spiagge e li trasforma in opere d'arte. Tartarughe, balene, gabbiani, tutte quelle specie messe a rischio da oggetti di plastica abbandonati dove non si dovrebbe.
Su Instagram ha lanciato l'hashtag #ProjectLitterCritter, "animaletti di rifiuti", e con l'aiuto delle sue due figlie ha creato una sorta di mostra fotografica virtuale. Artistica, sì, ma con un retrogusto che sa di inciviltà e ambiente in pericolo.
È lei stessa a raccontare com'è nata l'idea. Durante un viaggio in Malesia, dove ha partecipato a una compagna di raccolta della plastica. Da quelle che immaginerai come spiagge bianche e incontaminate, il gruppo ha accumulato circa 12 bidoni di immondizia in soli 30 minuti. Dominic McCann l'ha trasformata in una tartaruga Hawksbill, una specie della quale sopravvive solo 1 esemplare su mille, per colpa dell'uomo.
La foto, pubblicata sul suo profilo Instagram, ha superato i 45mila "mi piace" ed è diventata la prima di un progetto che piano piano sta coinvolgendo altre persone in giro per il mondo. Così, una famiglia russa posta un campo da calcio realizzato con i tappi di bottiglia e all'Università di Lincoln, in Inghilterra, una studentessa crea un rinoceronte con i pacchetti vuoti dei fazzoletti. "Potrebbe sembrare che stia ridendo, in realtà sto piangendo", scrive una ragazza che posa accanto a una balena realizzata con parte degli oggetti trovati sulla costa di una riserva naturale in Mozambico.
L'ultima indagine di Legambiente ha calcolato che sulle spiagge italiane ci sono una media di 620 rifiuti ogni 100 metri di costa. Non possono diventare tutti opere d'arte. Sono però già un monumento alla scarsa cultura del rispetto per l'ambiente di cui ciascuno di noi, purtroppo, si fa portavoce.