
Le foreste sono uno dei beni più preziosi che il Pianeta ci offre e tra i più grandi alleati dell’essere umano nella lotta contro i cambiamenti climatici. Per questo è fondamentale tutelarle e proteggerle ad ogni costo.
Purtroppo quello che in realtà accade è ben lontano da ciò che dovrebbe essere fatto. E 500 scienziati da tutto il mondo hanno sottoscritto una lettera corale per convincere le istituzioni a cambiare le cose.
Ma andiamo con ordine. Oltre che patrimonio naturale inestimabile e conservatori di biodiversità, le foreste sono anche utilizzate come fonte energetica. In pratica si brucia biomassa legnosa, quindi il legno degli alberi, per produrre energia su larga scala e a livello industriale. Una pratica, questa, che beneficia di diversi contributi statali, come i 7 miliardi elargiti ogni anno proprio dall’Unione europea.
Bruciare alberi, però, non è certo l’alternativa più green che ci sia per produrre energia, anzi tutt’altro. Per questo 500 scienziati, tra cui alcuni italiani, hanno preso parte a una lettera corale indirizzata ad alcuni leader politici come Ursula von Der Leyen, presidente della Commissione europea, Charles Michael presidente del Consiglio europeo, Joe Biden, Yoshihide Suga primo ministro del Giappone e il presidente della Corea del Sud, Moon Jae-in.
In questo scritto gli scienziati e le scienziate hanno sottolineato l’insensatezza della mossa di utilizzare il legno derivante dall’abbattimento di alberi come fonte energetica, dal momento che la combustione della legna rilascia in atmosfera tutto il carbonio che che le foreste immagazzinano e che gli alberi rappresentano il nostro principale alleato contro i gas serra. Inoltre, gli alberi impiegano decenni a ricrescere e abbatterli per generare energia significherebbe privarci della loro presenza e del loro aiuto per tantissimi anni.
“Complessivamente, per ogni kilowatt ora di calore o elettricità prodotta, utilizzando la legna inizialmente è come aggiungere due o tre volte più carbonio nell'aria rispetto all'utilizzo di combustibili fossili” si legge nel testo.
I rischi ambientali, quindi, sono enormi e non può essere questa la soluzione per dire addio alle fonti fossili per puntare su un futuro carbon neutral in pochissimi anni. Ciò che si dovrebbe fare è puntare sulle rinnovabili come solare ed eolico e lasciar perdere i processi di combustione, in particolare quelli che ci privano degli alberi, gli alleati più preziosi in questa già complicata battaglia.