Le api stanno ripopolando l’America, ma la crisi climatica non sarà fermata da loro

Le api mellifere negli Stati Uniti sono in aumento, così come quelle selvatiche in quasi tutti i continenti. Ciò che dovrebbe continuare a preoccupare, però, è la salute di tutti gli altri insetti.
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Evelyn Novello 8 Aprile 2024

Dai dati del Dipartimento dell'Agricoltura americano, nel continente  le api mellifere sono tornate e pare ci sia stato un vero e proprio boom. La notizia è positiva, non c'è che dire, ma è importante contestualizzarla prima di gridare al miracolo della fine della crisi climatica che c'è e non può essere opinabile.

Nei primi anni 2000 gli alveari americani avevano subito gravi perdite a causa di pesticidi, cambiamenti climatici e specie invasive ma, stando al censimento del 2022 del Servizio nazionale di statistica agricola dell'USDA, il loro ripopolamento dal 2007 le ha rese l'animale allevato più numeroso in tutto il Paese. Solo in Texas, le attività di apicoltura sono passate da 1.284 nel 2007 a 8.939 nel 2022 ed è passato da essere il sesto stato per numero di api al primo in classifica.

Questa esplosione deriva da una politica aggressiva e ben strutturata di incentivi che hanno favorito il settore. Come riporta anche il Washington Post, ciò che può aver fatto la differenza è l'aumento del numero degli allevamenti, cresciuti del 31% dal 2007 al 2022. Il business mellifero americano ha avuto una forte cresciuta: ogni anno negli Stati Uniti le api impollinano raccolti per un valore di 15 miliardi di dollari e producono miele per un valore di circa 3,2 milioni di dollari nel 2017.

L'ultimo censimento dimostra che gli Stati Uniti hanno 3,8 milioni di api mellifere e, a guardare i dati di un recente studio pubblicato sulla rivista "Ecology and Evolution", a livello mondiale, anche le colonie selvatiche non se la stanno passando male. In tutti i continenti, tranne in Europa e in Asia, le api selvatiche superano quelle allevate. Nel complesso, si stima che, a livello mondiale, siano il doppio o il triplo.

Quindi, pare che l'allarme sul decremento mondiale del numero di api possa definirsi rientrato, ma questo non significa che la crisi climatica sia al termine e né, tanto meno, che altre specie di animali non siano in pericolo. Secondo uno studio uscito su Biological Conservation, il mondo ha perso tra il 5 e il 10 % delle specie di insetti (tra 250mila e 500mila specie) e gli stessi impollinatori (che non comprendono solo le api) calano tra 1 e 2 per cento ogni anno.

Le questioni ambientali dovrebbero essere trattate con il giusto grado di imparzialità, valutando tutti i dati a disposizione. La consapevolezza deve passare da un'informazione oggettiva scevra da pura volontà di sensazionalismo.

Fonti | USDA; AXIOS; "Density of wild honey bee, Apis mellifera, colonies worldwide" pubblicato su Ecology and Evolution il 11/10/2013.