
Le aree marine protette (AMP) sono zone di costa, mare e oceano in cui l’ambiente naturale è sottoposto a tutela e gestito in modo tale da preservare la biodiversità marina e degli ecosistemi. Attraverso le aree marine protette si punta alla conservazione della flora e della fauna marina attraverso la regolamentazione delle attività umane che potrebbero compromettere l’integrità delle aree. In altre parole attività come pesca, turismo, immersioni subacquee e sfruttamento delle risorse umane vanno vietate o limitate nelle aree sensibili per salvaguardare l’equilibrio degli ecosistemi. Le regole che vigono nelle aree protette variano a seconda della classificazione: ciò significa che a seconda della zona alcune attività umane possono essere consentite.
L’Italia vanta oltre 29 aree marine protette e 2 parchi sommersi. Complessivamente sono tutelati circa 228.000 ettari di bare e 700 km di costa. Tra le AMP più note ci sono il "Santuario per i Mammiferi Marini”, conosciuto anche come "Santuario Pelagos”. Si tratta di un’area compresa tra il territorio francese, monegasco ed italiano. Il Santuario Pelagos è classificato come “area specialmente protetta di interesse mediterraneo”, si tratta di una denominazione assegnata ai siti di particolare importanza per la conservazione della biodiversità nel Mediterraneo. Esempi di AMP nel mondo sono la “Great Barrier Reef Marine Park” (Australia), il “Papahānaumokuākea Marine National Monument” (Hawaii) e il “Parque Nacional de Galápagos”.
Sono tanti i fattori che minacciano la salute del mare e del suo ecosistema:
Le AMP sono fondamentali e indispensabili per la salvaguardia degli ecosistemi e per le specie marine: queste sono un baluardo contro le attività umane. All'interno delle aree marine protette le specie a rischio possono ripopolarsi, perché salvaguardate dalla pesca e da altre minacce. Le AMP, inoltre, aiutano gli ecosistemi a resistere ai cambiamenti climatici, quindi la natura riesce a mantenere un certo equilibrio.