Le banche danno troppi soldi alle realtà che distruggono l’ambiente

Nel 2019 le banche hanno erogato finanziamenti e sottoscrizioni a settori e realtà distruttive per la biodiversità per un totale di oltre 2,600 miliardi di dollari. Una cifra altissima che rende evidente come il ruolo delle realtà finanziarie debba cambiare, rivolgendosi di più verso il rispetto dell’ambiente e non verso la sua distruzione.
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Sara Del Dot 1 Novembre 2020

Il mondo finanziario è importantissimo per cambiare le cose nel mondo, anche dal punto di vista ambientale. Eppure pare che il settore bancario di tutto il mondo non faccia che finanziare e favorire realtà spesso protagoniste della perdita di biodiversità. In pratica, invece di veicolare un cambiamento positivo e proteggere l’ambiente, contribuiscono alla sua distruzione.

Secondo un nuovo rapporto dal titolo Bankrolling Extinction, realizzato dal gruppo portfolio.earth composto da esperti di finanza, economia e ambiente per indagare l’impatto ambientale di questo mondo, nel 2019 le 50 più grandi banche del mondo hanno erogato oltre 2,600 miliardi di dollari a settori legati alla distruzione degli habitat naturali e degli ecosistemi. Praticamente una cifra superiore al Pil del Canada intero nello stesso anno.

Si parla di realtà come Bank of America, Citigroup, Jp Morgan Chase, Mizuho Financial, Wells Fargo, Bnp Paribas, Mitsubishi UFJ Financial, Hsbc, Smbc Group e Barclays, ma anche di due made in Italy come Unicredit e Intesa San Paolo, che insieme hanno erogato 56.222 milioni di dollari solo nel 2019.

Per effettuare questa valutazione, gli esperti hanno individuato i servizi finanziari forniti dalle banche di investimento a quei settori che secondo le stesse Nazioni Unite rappresentano le principali cause di perdita di diversità, come produzioni alimentari, silvicoltura, estrazioni minerarie, combustibili fossili, turismo, infrastrutture, trasporti e logistica.

E ciò accade perché, secondo il rapporto, non sono al momento attive delle politiche efficaci di difesa degli ecosistemi che possano regolare le policies di questi big finanziari a livello di tutela ambientale. In pratica, loro possono muoversi in questo modo senza interessarsi all’impatto ambientale che le loro azioni finanziarie potrebbero provocare.

Gli enti finanziari e le banche, però, ricoprono un ruolo fondamentale nella tutela del Pianeta e non possono ignorarlo, dal momento che da loro potrebbe dipendere un’enorme fetta di una biodiversità già troppo in pericolo.

Le richieste

All’interno del rapporto viene quindi richiesto:

  1. Alle banche di ridurre il proprio impatto ambientale e smettere di finanziare nuove realtà che prevedano l’utilizzo di combustibili fossili, pratiche di deforestazione, distruzione degli ecosistemi e sovrappesca.
  2. Ai Governi di smettere di proteggere le realtà finanziare nelle loro azioni di distruzione dell’ambiente, riscrivendo le regole del settore per rendere le banche responsabili dei prestiti che fanno.
  3. A tutti i cittadini di dire la propria ed esprimere dissenso sul modo in cui i loro soldi vengono investiti e il diritto di fermare queste attività distruttive per il pianeta e per la gente.