
In particolare nel corso dell’ultimo anno e mezzo, è stato l’accessorio fondamentale, immancabile compagna sulle scrivanie degli uffici, sui banchi delle università, negli zaini e nelle borse. Simbolo di una transizione ecologica che ha investito in particolare i più giovani, nelle grandi città, dove i viaggi sui mezzi pubblici sono quasi infiniti e il tempo trascorso fuori casa è moltissimo, la borraccia è diventata un oggetto imprescindibile nella vita di studenti e lavoratori. Ma non è tutto oro il metallo che luccica. Perché se le usiamo per salvare il Pianeta, dobbiamo stare attenti a tutelare anche la nostra salute. E una nuova ricerca fa capire che è importante anche controllare che la borraccia che abbiamo scelto sia sicura.
Si tratta di uno studio tutto italiano, effettuato dal Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive dell'Università La Sapienza di Roma e commissionata da Fondazione Acqua. Secondo questa ricerca, che ha analizzato oltre 20 tipi di borracce diverse utilizzandole per 4 settimane di seguito, le borracce di alluminio potrebbero rilasciare nell’acqua che beviamo tracce di metalli e composti chimici come Cromo, Bismuto, Manganese, Bario, Rame, Zinco e altri. In totale, è stata individuata la potenziale presenza di 40 elementi inorganici e 7 composti organici, variabili naturalmente in base al tipo di prodotto, al materiale di cui è composto e alla sua lavorazione. Tutti questi composti non supererebbero i limiti consentiti dalla legge, ma potrebbero aggiungersi facilmente alle quantità di metalli e sostanze già presenti nell’acqua di rubinetto con cui la borraccia viene riempita. Diversamente va con quelle in plastica, che sembra non rilascino alcun composto organico.
Va anche detto che, tra le borracce analizzate, soltanto alcune presentavano il simbolo che certifica il rispetto di specifici criteri o le indicazioni di impiego.
Che fare quindi per salvaguardare il Pianeta e al tempo stesso la nostra salute? Una cosa importante da fare potrebbe è sicuramente assicurarsi che la borraccia che si sta per acquistare sia conforme ai criteri necessari, abbia il marchio Ce o il simbolo per uso alimentare e sia rintracciabile, ovvero abbia ben visibile il numero di lotto.