Le foreste europee potrebbero assorbire il doppio di CO2, ma sono troppo sfruttate: lo studio di Greenpeace

Se l’uomo riducesse di un terzo lo sfruttamento delle foreste dell’Unione Europea per la produzione di legno, queste potrebbero assorbire il doppio di anidride carbonica rispetto ad ora, arrivando ad eliminare in un anno le emissioni prodotte dalla Francia. Lo afferma un nuovo studio commissionato da Greenpeace, che chiede all’Ue nuovi obiettivi per ripristinare e proteggere le foreste.
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Alessandro Bai 2 Gennaio 2021

Piantare nuovi alberi, ormai lo saprai, può contribuire ad aumentare l'assorbimento delle emissioni generate dall’uomo. Perché questa mossa abbia un senso, però, dovremmo prima di tutto iniziare a gestire in maniera più sostenibile le foreste che già abbiamo a disposizione: se facessimo così soltanto per quelle presenti nell’Unione Europea, secondo un nuovo studio commissionato da Greenpeace, potremmo eliminare il doppio di CO2 rispetto ad ora, passando da 245,4 a 487,8 milioni di tonnellate all’anno.

Ma come si può aumentare il potenziale di assorbimento delle foreste europee? Stando a Naturwald Akademie, istituto indipendente di ricerca che ha condotto lo studio, il problema sta nel modo in cui l’uomo sfrutta il cosiddetto “capitale naturale” di questi luoghi, ovvero abbattendo gli alberi in modo da ricavare legna da ardere.

La stessa Greenpeace, però, spiega chiaramente che “è sbagliato pensare che bruciare legna, ma anche cippato e pellet, sia un’alternativa sostenibile rispetto ai combustibili fossili: la CO2 emessa dalla combustione degli alberi abbattuti non viene riassorbita da altri alberi piantati al loro posto”.

In altre parole, non ha senso continuare a sfruttare le foreste per la produzione di legname per poi piantare artificialmente nuovi alberi più giovani, perché questi ultimi non sono in grado di assorbire le stesse quantità di CO2 di quelli abbattuti in precedenza.

Si tratta di un comportamento insostenibile a lungo termine, al quale Greenpeace spera di porre fine richiedendo alla Commissione Europea di eliminare l’energia proveniente dalla combustione del legname dagli obiettivi per l’energia rinnovabile durante la revisione riguardante le politiche climatiche ed energetiche dell’Ue. Inoltre, l'Ong canadese chiede per l'Europa nuovi obiettivi vincolanti legati al ripristino e alla protezione delle foreste del Vecchio Continente.

Il loro potenziale, come ti ho fatto presente all'inizio, è immenso: se riducessimo lo sfruttamento di un terzo, oltre a diventare più resilienti al cambiamenti climatici, potrebbero assorbire 487,8 milioni di tonnellate di CO2 all'anno, una quantità raddoppiata rispetto a quanto accade adesso e che è quasi equivalente alle emissioni annuali della Francia. Solo a quel punto, salvaguardando il patrimonio già esistente, avrebbe davvero un senso prodigarsi a piantare nuovi alberi.