
4,2 milioni di ettari di foreste tropicali, praticamente l’equivalente dell’area dei Paesi Bassi, sono letteralmente scomparse nel giro di un solo anno. Un ritmo di deforestazione del 12% superiore rispetto all’anno precedente.
Sono i dati pubblicati in un rapporto del World Resources Institute e recuperati attraverso osservazioni e comparazioni satellitari che avvengono dal 2002. In generale, solo nel 2020 sono stati persi più di 10 milioni di acri di foreste tropicali vergini.
Maglia nera è il Brasile, che grazie alle politiche permissive di Bolsonaro presenta una deforestazione di oltre tre volte maggiore rispetto a quella della Repubblica democratica del Congo, seconda in classifica. L’Amazzonia, lo sappiamo, è il luogo del mondo più vessato dal problema della deforestazione, ma il suo stesso destino è subito anche da altre zone umide come le foreste del Camerun, del Congo e Colombia.
La perdita di foreste e di biodiversità dovuta principalmente a pratiche di agricoltura industriale diffuse e indiscriminate, oltre al fatto che spesso vengono bruciate per fare spazio proprio ai campi è un problema enorme, che ci priva anche di un prezioso alleato nella lotta ai cambiamenti climatici. Un trend da invertire il prima possibile.