Si dice che la notte porti consiglio, ma anche fare un doccia potrebbe essere un'efficace alternativa. A sostenerlo è uno studio pubblicato sulla rivista Psychology of Aesthetics, Creativity, and the Arts, condotto dal professore di filosofia dell’Università della Virginia Zac Irving e dal suo team.
Scopo dello studio del professore Irving era quello di trovare una spiegazione al cosiddetto "effetto doccia", ossia a quello strano fenomeno per cui spesso e volentieri quei dieci minuti passato sotto il getto dell'acqua aiutano a produrre soluzioni ai problemi o ad avere delle buone intuizioni.
La conclusione a cui è arrivato Irving è che concentrarsi ossessivamente su un problema sia il modo peggiore per risolverlo. Diversamente, prendersi una pausa e dedicarsi ad un’attività completamente diversa, ad esempio farsi una doccia, consente alla mente di essere più libera e di dare quindi spazio a delle buone idee.
Per confermare questa tesi lo studio ha coinvolto 222 volontari, a cui è stato chiesto di trovare il maggior numero possibile di utilizzi alternativi per un mattone o una graffetta in n0vanta secondi di tempo. I partecipanti sono stati poi divisi in modo casuale perché svolgessero uno dei due compiti. I partecipanti del primo gruppo dovevano guardare una scena coinvolgente di tre minuti del film «Harry Ti Presento Sally» (la scena dell’orgasmo simulato da Meg Ryan al ristorante), mentre i partecipanti del secondo gruppo dovevano vedere un noioso filmato della stessa durata di alcuni uomini che piegavano il bucato.
Ciò che è emerso è che i partecipanti allo studio che avevano visto la scena, decisamente più coinvolgente, del film «Harry Ti Presento Sally», avevano avuto più idee rispetto a quelli che avevano visto la scena più noiosa del bucato piegato. Questo è successo perché la scena più coinvolgente ha permesso di liberare maggiormente la mente e quindi di dare origine alle idee migliori.
Ovviamente serviranno ora ulteriori ricerche per scoprire il motivo «dell’effetto doccia», ma questi nuovi risultati dello studio di Irving ci forniscono un’idea migliore di come attività poco coinvolgenti come la doccia possano aiutarci a generare pensieri creativi nel mondo reale.
Sicuramente occorreranno ulteriori ricerche per dare maggiore sostegno alla tesi di Irving, ma quello che sembra evidente è che ogni volta che ci assale un problema per cui dover trovare una soluzione, dedicarsi per un determinato tempo a un'attività di svago non può che far bene alla mente.