luce a led verde urbano

Piante urbane in hangover per le luci a Led: gli effetti dell’inquinamento luminoso sulla vegetazione

La luce a Led, secondo una ricerca dell’Università di Pisa, altera il bioritmo delle piante più presenti nel verde urbano, come il platano e il tiglio, riducendo la loro capacità di assorbimento della CO2. In programma lo studio di alternative per l’illuminazione delle città.
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Evelyn Novello 5 Luglio 2023

Ciò che può sembrarti più adatto in termini di sostenibilità non sempre è la scelta ideale per preservare in toto la natura.  La vegetazione urbana subisce gli effetti della povertà del suolo e dell'inquinamento atmosferico ma, secondo quanto rivela una ricerca dell'Università di Pisa, anche l'illuminazione pubblica può alterare il suo bioritmo. Sotto accusa non le lampadine dei lampioni storici ma le luci a Led, le più utilizzate al momento per la loro efficienza energetica. Circa il 60% dei Comuni italiani ha sostituito i vecchi impianti con questa sorgente energetica ma, ad alcuni degli alberi più presenti nel verde urbano come platani e tigli, queste lampadine provocano un effetto simile all'hangover. Lo spettro luminoso con un picco nella regione blu delle luci a Led rallenta i riflessi delle piante: accanto alla fonte luminosa, l'attività di fotosintesi dell'albero prosegue anche dopo il tramonto ma, al mattino, dopo una notte di intensa attività, le foglie faticano ad assorbire anidride carbonica.

Secondo i ricercatori, il fenomeno non avviene nella vegetazione che vive a contatto solo con la luce naturale: lo studio ha confrontato 15 esemplari per ciascuna specie, cinque in condizioni di luce naturale e i rimanenti esposti a un sistema di illuminazione a Led a trenta centimetri dalle foglie. Ciò che risulta è che la luce artificiale ha ritardato la quiescenza autunnale delle piante decidue, quella sorta di letargo della stagione invernale in cui la pianta entra prima della primavera. Queste luci fanno sì che gli alberi mantengano parte della chioma anche nei mesi freddi diventando così vulnerabili alle gelate e riducendo la loro capacità di assorbire la CO2. Ma come si può intervenire senza rinunciare al risparmio energetico delle città?

Le Università di Pisa e Firenze hanno presentato, nell'ambito del programma del ministero riservato ai progetti di ricerca di rilevante interesse nazionale (PRIN), il programma di studio StreeTLAMP per sviluppare una nuova tecnologia a LED con uno spettro luminoso accettabile anche per le piante che vivono negli ambienti urbani. Lo studio prenderà in esame il platano comune, una delle piante più colpite dal fenomeno, e l'obiettivo sarà testarlo all'esposizione della luce artificiale.