Le piante a rischio estinzione sono tantissime: un nuovo report ci mette in guardia

Secondo i Kew Royal Botanical Gardens 100mila specie di piante devono ancora essere descritte formalmente dalla scienza, ma tre quarti di esse sono già minacciate di estinzione a causa dei cambiamenti climatici e della perdita di biodiversità.
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Sara Polotti 21 Ottobre 2023

Le specie di piante vascolari già conosciute e descritte dalla scienza sono circa 350mila. Ricercatori e ricercatrici si trovano però ora di fronte a una corsa contro il tempo: devono denominare e valutare quelle ancora in attesa di una descrizione formale, che dovrebbero essere suppergiù 100mila. Ma con tutta probabilità tre quarti di esse sono già minacciate di estinzione.

Un dato allarmante, strettamente correlato ai cambiamenti climatici e alla distruzione della biodiversità.

All'interno dell'ultimo reportsullo stato delle piante e dei funghi terresti, i Kew Gardens affrontano quindi il tema della "Emergenza della natura: Evidenze, lacune e priorità", mettendo in luce come gli squilibri ambientali degli ultimi periodi stiano mettendo a repentaglio l'esistenza di moltissime specie vegetali, e con essa la vita sulla Terra.

L'attendibilità del report

Il report, pubblicato dai britannici Kew Royal Botanical Gardens, è stato stilato attingendo all'esperienza di 200 collaboratori provenienti da più di 100 istituzioni in 30 paesi: ecco perché è ritenuto così affidabile.

"La quinta edizione dello State of the World's Plants and Fungi del RBG Kew", dice il professor Alexandre Antonelli, Director of Science agli RBG di Kew, "si concentra sulle ultime conoscenze sulla diversità e la distribuzione geografica di piante e funghi. Si basa su due importanti progressi. In primo luogo, il recente rilascio della prima e geograficamente completa World Checklist of Vascular Plants  – un risultato storico dopo oltre 35 anni di lavoro meticoloso e altamente collaborativo. In secondo luogo, l'abbondanza di informazioni sulla diversità fungina ottenuta recentemente dall'analisi dell'ambiente del DNA in campioni di suolo in tutto il mondo, integrata con altre evidenze morfologiche e molecolari provenienti da campioni di fungari".

Lo sforzo collaborativo globale esamina dunque in dettaglio i fattori e i modelli globali della biodiversità, fornendo prospettive precise e aggiornate sul rischio di estinzione delle piante di tutto il mondo.

Le piante in pericolo

A essere maggiormente a rischio – oltre alle piante non ancora formalmente descritte – risultano su tutte le piante tropicali, che rispetto a quelle autoctone dei climi temperati sono maggiormente minacciate dall'aumento delle temperature. Di queste, in particolare, in pericolo sono le epifite, ovvero quelle piante che crescono sugli alberi e che hanno radici aeree. Si parla in questo caso addirittura del 60% delle specie a rischio di estinzione.

Anche le Piperaceae non navigano in buone acque (la famiglia del pepe nero, Piper nigrum, così come altre famiglie importanti come le Bromeliaceae (quella dell'ananas, Ananas comosus) e le Araceae.

Come agire ora

Il report ha finalità di documentazione puntuale e scientifica, ma soprattutto un intento di sensibilizzazione.

Lo dicono gli stessi scienziati, secondo cui "in un momento in cui le piante e i funghi sono sempre più minacciati, è necessario agire rapidamente per colmare le lacune di conoscenza e identificare le priorità per la conservazione. Una serie di strumenti, tecnologie e approcci ci stanno aiutando a accelerare questo lavoro, tra cui la genomica e l'apprendimento automatico. Accelerare la nostra comprensione della diversità delle piante e dei funghi è cruciale".