Siccità, le richieste di ANBI al governo, Vincenzi (Presidente ANBI): “Piano Laghetti, snellire la burocrazia e avviare i progetti”

Come procede il lavoro del governo italiano nella lotta alla siccità, che sta già distruggendo nel nostro Paese interi habitat e mette a rischio l’economia degli italiani? Come funzionerà il piano Invasi proposto da ANBI e Coldiretti? Lo abbiamo chiesto a Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
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Francesco Castagna 7 Marzo 2023

Tutte le regioni italiane si stanno organizzando per rispondere a una crisi che il Paese sta subendo da tempo: la siccità. Con i fiumi praticamente in secca e una perdita delle risorse idriche che in alcune regioni supera il 70%, il Governo Meloni deve trovare nel minor tempo possibile una soluzione per affrontare questa problematica che ormai è diventata strutturale.

"E' necessario che il mondo dell'agricoltura venga tutelato dalla politica sia a livello regionale sia nazionale", ha detto il Ministro dei Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, in un intervento a Pordenone all'inaugurazione del Salone Ortogiardino sottolineando con favore l'attivazione di una Cabina di regia Fvg, che si affianca a quella nazionale decisa dal Governo, secondo quanto riportano le agenzie.  E ha aggiunto inoltre che "la Cabina di regia lavorerà per evitare sprechi, per prevedere ulteriori risposte all'emergenza siccità, ma soprattutto per garantire che tutti gli interessi siano messi sullo stesso piano".

Sul tema inoltre, ANBI fa presente che mercoledì si terrà l'inaugurazione del rifacimento di un tratto del canale L.E.B. (Lessinio Euganeo Berico), la prima grande opera realizzata con i fondi del P.N.R.R. L'intervento è costato 20 milioni di euro ed è una delle più importanti infrastrutture irrigue d'Italia, poiché "consente di trasportare l'acqua a beneficio di un comprensorio di 350.000 ettari, di cui 90.000 irrigui, vocati ad una produzione agricola d' eccellenza".

"Come sempre, il primo intervento necessario è ottimizzare l'esistente. Così, in attesa delle scelte della Cabina di Regia appena insediata dal Governo per nuove opere infrastrutturali indispensabili a contrastare l'emergenza idrica, i Consorzi di bonifica  stanno costantemente operando sull'efficientamento della rete idraulica, a partire dalle autostrade dell'acqua, cioè le grandi aste irrigue, indispensabili al made in Italy agroalimentare", ha dichiarato il Presidente di ANBI Francesco Vincenzi. Lo abbiamo contattato per capire come procede il lavoro delle istituzioni e dei Consorzi di bonifica nella lotta alla siccità.

Presidente, ci sono ulteriori notizie in merito al tavolo tra governo ed enti del settore sulla siccità?

Noi abbiamo naturalmente accolto con favore le scelte del governo di agire in termini di immediatezza nel breve-medio e lungo periodo su un tema così importante come quello della siccità. È un tema importante. causato purtroppo dai cambiamenti climatici che diventano sempre più strutturali. Dopo due anni consecutivi questo ha fatto sì che noi non abbiamo più la quantità giusta di acqua in tutti i territori, interventi di breve periodo sicuramente è aumentare la consapevolezza sull'utilizzo dell'acqua. Bisogna utilizzarla in termini oculati, efficientarne l'uso partendo da quello umano fino a quello agricolo e idroelettrico.

Qual è il punto della situazione per quanto riguarda il Piano Invasi? 

Durante l'insediamento di questo tavolo tecnico noi siamo pronti a offrire al Paese il nostro parco progetti, che è già stato fatto da ANBI insieme a Coldiretti. Il piano prevede 72 progetti immediatamente cantierabili, ovvero che sarebbe possibile partire con la gara d'appalto nel giro di due settimane. Ci sono poi altri 150 progetti, che sono esecutivi-avanzati e hanno bisogno soltanto del finanziamento per affinare e determinare il quadro economico di investimento. Poi abbiamo alcuni studi di fattibilità e altre progettazioni in itinere, che nei prossimi mesi verranno messe a disposizione all'intero Paese. Il Presidente del Consiglio ha espresso le sue preoccupazioni sui cambiamenti climatici, per questo motivo siamo pronti e abbiamo anticipati i tempi sia della progettazione che delle proposte.

Il Governo ha parlato di un piano di nove miliardi, il Piano Invasi da solo dovrebbe valere 10 miliardi. Secondo lei bastano questi finanziamenti, o ne servono ancora?

La cosa importante è che il governo pensi a snellire le pratiche legate ai cantieri. Avendo anche pronti i progetti, con le regole che abbiamo oggi le tempistiche sarebbero molto più lunghe in una fase emergenziale. La seconda questione sono le risorse, che devono essere prese dalla programmazione dei fondi di coesione, noi parliamo di un piano di 10 miliardi nei prossimi 10 anni, che attiveranno i 10mila laghetti in tutta la nazione. Le risorse per partire credo che siano sufficienti, perché noi comunque dobbiamo portare quell'undici per cento di capacità di trattenimento dell'acqua almeno al 35%-40% nei prossimi dieci anni. A chi pensa che siano troppe risorse, ricordo che il 2022 è costato all'attività agricola un danno di 7 miliardi di euro per l'economia italiana.

Quindi quei 10 miliardi sarebbero pochi rispetto ai danni che la siccità potrebbe fare se continuiamo a non trattenere la nostra acqua. Non dobbiamo immaginare che domani mattina si risolva il problema, ma c'è bisogno di costruire molte infrastrutture e interconnessioni, tenendo in considerazione il principio ciò che prevede il nostro Piano Laghetti, che è quello della tutela dell'ambiente, dell'utilizzo per uso umano e agricolo, ma anche della produzione energetica.