Le tartarughe sono in pericolo: il corto di Greenpeace a sostegno della petizione salva oceani

L’associazione Greenpeace ha lanciato una petizione per prendere posizione nei confronti della tutela dell’ecosistema marino. Firma anche tu per salvare almeno un terzo della superficie marina e per la realizzazione di santuari che permettano a flora e fauna di sopravvivere.
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Gaia Cortese 23 Marzo 2020

Sei specie di tartarughe marine su sette rischiano l’estinzione. L’allarme è lanciato da Greenpeace attraverso un corto di animazione, dal titolo “Tartarughe in viaggio”, realizzato dallo studio Aardman, autore di “Wallace e Gromit” e di “Galline in fuga”.

Nel cortometraggio, che nella versione italiana ha come doppiatori la cantante Giorgia e l’attore Adriano Giannini, una famiglia di tartarughe è in viaggio verso casa, ma durante il tragitto le condizioni dell’oceano non appaiono affatto confortanti: inquinamento, trivellazioni… le attività dell’uomo mettono a continuo rischio la salvaguardia di flora e fauna marina e sì, anche della famigliola di tartarughe diretta a casa propria.

In natura le tartarughe marine migrano per migliaia di chilometri attraverso i mari, per raggiungere una spiaggia dove poter nidificare, dove potersi accoppiare e dove trovare di che nutrirsi.

Come evidenziato dallo studio "Turtles under threat", i cambiamneti climatici stanno mettendo in serio rischio le tartarughe. Negli ultimi 500 anni le popolazioni di tartarughe si sono ridotte drasticamente, sempe più minacciate non solo dai cambiamenti climatici, ma anche dalla pesca industriale, dall’urbanizzazione costiera (trivellazioni, estrazioni minerarie) e dall’inquinamento da plastica che è sotto gli occhi di tutti.

"Non possiamo cambiare il passato, ma possiamo avere un futuro migliore". Ecco perché la comunità scientifica sostiene quanto sia fondamentale tutelare almeno il 30% della superficie marina con una serie di Santuari marini realizzati entro il 2030, in modo da permettere a flora e fauna marina di recuperarsi e di sopravvivere.

Greenpeace ha avviato la petizione "Proteggi gli oceani" per difendere l’ecosistema marino e per creare una rete di Santuari su scala planetaria; nel 2018 sono iniziati i negoziati per un accordo globale per stabilire delle misure di tutela dell’ambiente marino, che si concluderanno nel 2020. Attraverso questa petizione anche l’italia, ad oggi assente dalle negoziazioni, può così assumere una posizione forte a tutela degli oceani.