
Sai quanti chilometri ha percorso il cibo che hai cucinato per cena? In media, 1.900. Significa che nel tragitto dal produttore alla tua tavola, ha potuto inquinare più o meno quanto un'automobile che viaggia da Parigi a Reggio Calabria. Tutti i giorni.
Oggi parliamo del Km0.
Chilometro zero significa che la distanza fra produttore e consumatore è ridotta ai minimi termini. Gli alimenti che compri provengono da aziende agricole della zona che propongono solo cibi biologici.
Questo significa che se abiti in Val d'Aosta, non potrai mangiare arance tutti i giorni e che (metterei difficilmente, così se poi invece il loro vicino di casa lo coltiva non si sentono in dovere di dircelo nei commenti) non troverai il radicchio trevigiano nel mercato dietro casa, a Firenze. Naturalmente, i primissimi prodotti che vengono esclusi sono quelli che non possono nemmeno essere coltivati, o allevati, in Italia.
3 vantaggi?
Non sono utilizzati concimi chimici (industriali)
Nessun bisogno di conservanti
Hanno un sapore completamente diverso
E non essendoci i passaggi intermedi il più delle volte, comprando a chilometro zero risparmierai anche fino al 30%.
E senza contare quanta anidride carbonica emettono l'agricoltura intensiva e la successiva lavorazione degli alimenti, e quanta plastica viene utilizzata per gli imballaggi dei normali prodotti importati dall’estero. Per il tuo Natale allora che aspetti a scegliere il km0?