L’eco-dizionario di Ohga: P come Polveri sottili

Hai mai sentito parlare di polveri sottili? Oggi preleviamo la lettera P dal nostro Eco-dizionario. In questa rubrica parole parleremo di persone, parole e sigle legate al tema dell’ecologia e della sostenibilità di cui tutti dovremmo conoscere il significato e la storia. Spiegato da noi a voi in 1 minuto per diffondere consapevolezza.
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Video Tutorial 31 Dicembre 2021

Oggi è l’ultimo dell’anno. E in tanti si saranno recati a comprare i propri fuochi d’artificio. Ma voglio chiedervi: avete mai sentito parlare di polveri sottili? Tra poco vi svelerò perché le due cose sono legate.

Ma prima, scendiamo nello specifico.

Come si legge sul sito dell'Arpa, le polveri sottili (o fini) sono «particelle inquinanti presenti nell'aria che respiriamo». Queste possono essere «di natura organica o inorganica, presentarsi allo stato solido o liquido» e sono «capaci di assorbire sulla loro superficie diverse sostanze tossiche come solfati, nitrati, metalli e composti volatili». Le polveri sono classificate in base alla loro dimensione, che influenza poi anche la loro nocività: più sono piccole, più riescono a penetrare nell'apparato respiratorio, danneggiandolo. Le polveri sottili più piccole vengono quindi distinte in:

–Pm10: quelle con diametro dinamico inferiore a 10 µm (micrometri)

–Pm2,5: quelle con diametro dinamico inferiore a 2,5 µm

–Polveri ultrafini (Ufp): diametro inferiore a 0,1 µm.

Da dove provengono? Ne esistono alcune derivanti da sorgenti di tipo naturale, e quelle invece causate dall'attività umana. Un esempio della prima incendi o eruzioni vulcaniche.

Per la seconda, auto, riscaldamento e…anche i fuochi d'artificio come quelli che vedremo e sentiremo stasera. Anche questi contribuiscono al peggioramento della qualità dell'aria, provocando il rilascio di polveri sottili, sostanze chimiche dannose e particelle metalliche. Questo potrebbe essere un buon motivo, questa sera per festeggiare il tuo capodanno con maggiore consapevolezza. E tu cosa farai?