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L’Efsa “apre” al glifosato: “Non ha evidenziato alcuna area di preoccupazione critica”

Nuovo sì da parte dell’Efsa al glifosato, intanto protestano le Ong e le associazioni dei cittadini.
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Francesco Castagna 7 Luglio 2023

L'Autorità europea per la sicurezza alimentare ha emesso un primo giudizio sul glifosato, sulla base di recenti analisi che però, secondo Efsa, sarebbero carenti di alcuni dati e quindi non sarebbe possibile fare una valutazione complessiva.

Ma perché se ne sta parlando proprio ora? Perché il periodo di approvazione dell’uso del glifosato nell’Unione Europea termina il 15 dicembre 2023.

"La valutazione dell’impatto del glifosato sulla salute dell’uomo, degli animali e dell’ambiente non ha evidenziato alcuna area di preoccupazione critica", si legge nel comunicato Efsa. Come ti avevo anticipato però, essendo dati parziali, gli Stati membri e la Commissione europea dovranno portare avanti la ricerca e decidere nella prossima fase del processo di rinnovo dell’approvazione. Non sarebbe stata rilevata quindi nessuna preoccupazione critica in merito al rischio che il glifosato possa comportare per l’uomo, gli animali o l’ambiente.

Si parla di "criticità" quando "riguarda tutti gli usi proposti della sostanza attiva oggetto di valutazione (ad esempio, impiego in pre-semina o post-raccolto, ecc.), impedendone così l’approvazione o il rinnovo". Secondo Efsa quindi il glifosato non sarebbe una sostanza cancerogena, mutagena o reprotossica. Non ci sarebbero quindi i criteri scientifici per affermarlo.

L'organo dovrà poi seguire delle fasi di approvazione e a fine luglio 2023 è prevista la pubblicazione delle conclusioni.

"Indignazione per il nuovo "via libera" dell'EFSA al glifosato", scrive in una nota l'Ong Pesticide Action Network, sostenendo che "Il sistema di autorizzazione dei pesticidi dell'Unione europea, profondamente lacunoso, non tiene conto di un gran numero di studi scientifici indipendenti e sottoposti a revisione paritaria che collegano il glifosato a gravi problemi di salute e ambientali. Molti studi dimostrano che il glifosato è genotossico, neurotossico, danneggia il microbioma intestinale e causa gravi danni al suolo, alla vita acquatica e alla biodiversità".