Legno, paglia di riso e sughero per una casa essenziale e sostenibile. Intervista all’architetto Luca Compri

Lo studio di architettura LCA Architetti ha progettato una casa sostenibile costruita in legno e paglia di riso e rivestita di sughero pantografato in 3D, aggiudicandosi il Wood Architecture Prize.
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Gaia Cortese 21 Marzo 2023

Sostenibile ed essenziale. Progettata dallo studio di architettura LCA Architetti, Casa Quattro si è appena aggiudicata la vittoria nella categoria “Architettura privata”, nell’ambito della prima edizione del Wood Architecture Prize organizzato da Fiera Bolzano.

“Casa Quattro rappresenta un manifesto coerente e replicabile di abitazione monofamiliare realizzata con componenti e materiali naturali – è il commento della Giuria che ha conferito il riconoscimento -. Attraverso un percorso di ricerca progettuale pluriennale, lo studio di architettura LCA ha elaborato un modello di casa essenziale nella quale la precisione e la purezza del disegno della pelle vegetale esterna in sughero, cela e protegge le strutture di abete rosso pensate come telai essenziali minimi in grado di assolvere le esigenze statiche e al contempo garantire l’integrazione di isolanti a base di paglia di riso e fibra di legno”.

Casa Quattro si trova in un piccolo paese alle porte di Milano, e la giovane coppia che abita la casa ha scelto consapevolmente di vivere a stretto contatto con la natura. La struttura, infatti, si affaccia su un fitto bosco di querce e non a caso, per instaurare un dialogo diretto con il paesaggio esterno, il centro della casa è caratterizzato da uno spazio a doppia altezza, completamente vetrato a nord e parzialmente a sud, per consentire alla luce naturale di entrare in casa.

Casa Quattro è a zero emissioni ed è realizzata quasi interamente in materiali di origine
naturale

All’esterno la semplicità dell’architettura della casa richiama i piccoli casali e i fienili della campagna lombarda, rendendo Casa Quattro una struttura quasi “primitiva”, priva di ogni elemento non essenziale. La natura ha orientato anche la scelta dei materiali da costruzione: legno per la struttura di base, paglia di riso e sughero come isolanti, mentre le finiture interne e gli arredi sono di pietra, fibrogesso e legno di rovere.

L’unico capriccio decorativo, in voluto contrasto con la forma archetipa ed elementare della casa, riguarda la lavorazione della superficie dell’isolante esterno in sughero e vista: le lastre, infatti, sono state pantografate in 3D e decorate in modo eccentrico, con l’intenzione di nobilitare elementi “poveri” come il sughero e la paglia. Ultimo, ma non meno importante l’edificio è autoalimentato grazie agli apporti di energia solare passiva e attiva, azzerando così i consumi e le emissioni di CO2.

Luca Compri, LCA

Per farci raccontare nel dettaglio il progetto di questa casa sostenibile, abbiamo incontrato Luca Compri dello studio di architettura LCA.

Cosa si prova a vincere un premio come il Wood Architecture Prize?

Una grandissima soddisfazione anche perché questo premio è arrivato in modo inaspettato. Al Wood Architecture Prize hanno partecipato degli studi importanti, con lavori anche molto belli, quindi eravamo già molto contenti di essere rientrati negli otto finalisti, ma aver vinto è stato senza dubbio ancora più bello. Il premio per noi è importante perché sono venticinque anni che facciamo architettura sostenibile, ci siamo sempre impegnati per fare dei lavori di qualità e quindi questo premio ha un po' gratificato questo percorso.

Ha definito Casa Quattro un “progetto bioecologico eticamente corretto”, cosa intende esattamente?

È un progetto “bioecologico” perché dove abbiamo potuto, abbiamo utilizzato materiali davvero naturali, riciclabili e garanti di benessere per chi abita questa casa, e questa è la scelta legata alla bioecologia della casa. Siccome stiamo parlando di architettura e l'architettura ha sempre a che fare con lo spazio in cui è inserita, quando abbiamo pensato a questo progetto abbiamo fatto notare al cliente che da un lato la casa aveva dei condomini, dall'altro un bosco di querce; da lì abbiamo dato inizio a un percorso culturale ed educativo che ha portato un cliente particolarmente ricettivo e sensibile a fare delle scelte importanti dal punto di vista costruttivo ed ecologico.

È un progetto “eticamente corretto” perché per recuperare dei materiali abbiamo lavorato con alcune filiere fortemente in crisi, nello specifico, quelle degli agricoltori del riso. Abbiamo quindi pensato che questi agricoltori potessero avere un ulteriore indotto economico, se andavamo a pagare dei materiali che per loro sono materiali di scarto, fondamentalmente la paglia. In questo modo abbiamo innescato una filiera che consente all’edilizia di isolare alcuni edifici proprio con la paglia, che oggi dall’essere un materiale di scarto si trasforma in un materiale che viene pagato agli agricoltori, fornendo loro un’ulteriore entrata economica e permettendo loro di continuare a lavorare.

Questo per me significa fare una casa eticamente corretta, in senso più ampio. Nei confronti specifici del cliente perché ha la possibilità di vivere in un ambiente sano, nei confronti del territorio perché andiamo a sostenere delle economie che oggi sono in crisi, e che tra l'altro sono economie virtuose.

Casa Quattro Credits Simone Bossi

Quali tipi di legno sono stati utilizzati per Casa Quattro?

Quando si parla di casa in legno bisogna immaginare che la casa prefabbricata in legno è un'evoluzione tecnologica di quella che è una normale costruzione. Se fino ad oggi si è utilizzato il cemento e il mattone, l'evoluzione industriale ci ha dato la possibilità di sostituire questi due materiali anche con strutture in legno. Questo non significa che la casa all'esterno debba per forza essere finita in legno, può essere anche finita in intonaco, pietra, metallo, quello a cui dobbiamo pensare è la struttura della casa, l'ossatura.

La tipologia di legno utilizzata per Casa Quattro è l'abete rosso però non è così sostanziale, è un materiale che arriva da foreste a taglio controllato ed è rinnovabile, ma avrei potuto utilizzare anche un altro tipo di legno. La struttura in legno di Casa Quattro è nascosta da quella che è la pelle in sughero e dall’intonaco, mentre gli arredi che sono a vista, sono in rovere naturale.

Va detto che c’è un cambio in atto, un po’ come quando sei quasi obbligato a cambiare il cellulare perché la sua tecnologia è diventata obsoleta. La tecnologia del costruire in legno e un po' un’evoluzione costruttiva di quello che si è fatto fino ad oggi; per questo il mercato si sta sviluppando rapidamente, compiendo un passo in avanti rispetto al cemento armato, e quindi anche un passo in avanti sia dal punto di vista ambientale che tecnologico.

Credits Simone Bossi

Si sta abbandonando il cemento armato?

Il cemento armato si sta abbandonando a piccoli passi perché c'è tutta una questione culturale e di lobby, ma il mercato del legno sta crescendo in maniera molto importante. Il concetto è che la casa prefabbricata in legno è senza dubbio una casa che ha una struttura lignea, e che all’esterno si può finire come si vuole. La casa in legno non deve però essere pensata come una “baita”; al contrario, con il legno si può costruire anche una torre a più piani in una città come Milano.

Casa Quattro, pannelli in sughero Credits Simone Bossi

Quali sono le caratteristiche che rendono il sughero un materiale ideale per costruire in modo sostenibile?

Il sughero è un materiale eccezionale, perché se viene comprato da foreste a taglio controllato è un materiale che ogni dieci, dodici anni si rigenera. A volte fa un po' impressione vedere queste sughere completamente scorticate, ma se si ripassa dopo una decina di anni questi alberi sono in grado di rigenerarsi, riformando la propria corteccia.

La cosa fantastica è che il sughero non sviluppa fiamma, quindi resiste molto bene al fuoco, non viene attaccato da insetti o parassiti perché è una fibra morta, resiste bene all'acqua e soprattutto quando viene lavorato per realizzare i pannelli isolanti non c'è utilizzo di chimica, perché nel momento in cui viene reso in granuli e viene cotto al vapore per fare i pannelli, il sughero rilascia una colla totalmente naturale, chiamata suberina. In pratica, in tutto il processo di lavorazione del sughero non c’è la necessità di utilizzare la chimica, e questo ha una ricaduta anche sulla qualità ecologica dell'abitazione, e dell’ambiente in generale.

La scelta del sughero è stata valorizzata sia dal punto di vista dell’architettura sia da quello dell’edilizia. Questa casa ha una grande veranda che si affaccia su un piccolo bosco di querce e nostra intenzione era far entrare nella casa l'anima di questo piccolo bosco; all'esterno il sughero è stato lasciato a vista perché non volevamo sminuire la bellezza estetica del materiale, e poi, essendo la casa molto semplice, abbiamo voluto creare un contrasto decorando in 3D il sughero per trasformarlo in una sorta di scrigno prezioso. Abbiamo quindi una casa semplicissima, ma iper decorata.

Se parliamo di edilizia invece il sughero è stato scelto perché è un materiale naturale, così la casa è meglio isolata e più sana. Nel momento in cui dovessimo dismettere questo edificio, che ha una durata equiparabile ad una casa tradizionale, potremmo lasciare paradossalmente il sughero sul terreno senza creare alcun danno all'ambiente, oppure (meglio) recuperarlo riciclandolo.

La Giuria ha anche apprezzato che abbiamo utilizzato dei materiali in ambito architettonico che hanno generato un linguaggio che fino ad ora non è stato così frequente e quindi speriamo che questa cosa inneschi altre condizioni simili da parte di colleghi per iniziare a usare questo materiale anche dal punto di vista estetico, creando un nuovo linguaggio, un nuovo stile.

Credits Simone Bossi

E invece la paglia di riso?

La struttura di una casa è formata da delle specie di “casse vuote” tecnicamente denominati: “telai”. Se all’interno di queste pareti a telaio, al posto del polistirolo o di altri materiali isolanti, per coibentare la casa vengono usati materiali naturali come la paglia, pressandola molto bene, quest’ultima è davvero un ottimo isolante: non dà origine a situazioni che possano sviluppare parassiti o insetti e dal punto di vista ignifugo è ottima perché non sviluppa fiamma.

Come vengono azzerati i consumi e le emissioni di C02?

Intanto i materiali usati, in primis il legno, nella loro vita hanno già assimilato anidride carbonica, hanno quindi già un indice negativo per quanto riguarda la CO2. A questo si aggiunge che la casa non è alimentata a gas, ma ad energia elettrica, e vengono utilizzati sistemi passivi: le vetrate si scaldano naturalmente in presenza del sole e i pannelli fotovoltaici alimentano l'unica pompa di calore che riscalda la casa. In questo modo sfruttiamo l'apporto gratuito del sole e non sfruttiamo i combustili fossili, quindi i consumi e le emissioni di inquinanti in atmosfera si abbassano
notevolmente.