L’Europa sta rimuovendo le dighe più vecchie dai fiumi per favorire ripopolamento e biodiversità

Il 2021 è stato un anno record con 239 strutture eliminate, di cui una di 13 metri in Spagna. Lo scopo è ristabilire le rotte migratorie di pesci come salmoni e trote, favorire la riproduzione e la ricostituzione di ecosistemi alterati dalle attività umane.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Giulia Dallagiovanna 17 Maggio 2022

L'Europa sta rimuovendo dai suoi fiumi le dighe più vecchie e ormai inutilizzate, nel tentativo di favorire il ripopolamento, supportare la biodiversità e ristabilire gli ecosistemi alterati dalle attività umane. Secondo il rapporto annuale di Dam Removal Europe, nel 2021 ne sono state tolte 239 in 17 Paesi diversi. È il numero più alto mai raggiunto, ma ancora lontano dalle circa 150mila barriere obsolete rimaste nei nostri corsi d'acqua. Dam Removal Europe riunisce sette grandi organizzazioni tra cui il WWF, la World Fish Migration Foundation e Rewilding Europe che si battono per la salute dei fiumi dell'intero continente.

Eliminare le dighe significa prima di tutto ristabilire le rotte migratorie fondamentali per permettere l'accoppiamento e la riproduzione di pesci come salmoni, trote e anguille. Tieni presente che negli ultimi 50 anni abbiamo perso circa il 93% di queste specie. Così facendo, si ripopola un intero ecosistema necessario a tanti altri animali, dalle lontre alle aquile. Si parla inoltre di strutture ormai in disuso, che rimanendo in sede inquinano l'acqua e favoriscono l'erosione degli argini.

"Sempre più governi, ong, società e associazioni stanno capendo l'importanza di fermare la perdita degli ecosistemi naturali e invertire la rottaha commentato Pao Fernández Garrido, project manager di World Fish Migration Foundation. – E stanno accettando il fatto che rimuovere le barriere acceleri il ritorno della biodiversità e favorisca la resistenza al cambiamento climatico. Sulla spinta di Paesi che già avevano inziato, nuovi Stati (come Portogallo, Montenegro e Slovacchia) hanno tolto le prime barriere quest'anno. Stanno anche emergendo maggiori finanziamenti, ad esempio attraverso il crowdfunding". Nel 2022 partirà l'Open Rivers Programme che investirà 45,5 milioni di euro per coprire parte dei costi di rimozione.

Nel 2022 l'Open Rivers Programme investirà 45,5 milioni di euro per coprire parte dei costi di rimozione

Quest'anno intanto la Spagna è quella che ha eliminato più dighe: 108, tra cui quella di Anllarinos che con i suoi 13 metri è la più alta rimossa in Europa negli ultimi due anni. Guardando al totale, solo il 24% delle strutture supera i due metri, mentre le restanti sono di piccole dimensioni. Un discorso che non vale per la Finlandia, dove stanno addirittura smantellando l'impianto di una centrale idroelettrica ancora in funzione, una delle tre presenti nel fiume Hiitolanjoki, allo scopo di permettere ai salmoni di poter raggiungere di nuovo le aree di riproduzione.

Altri Paesi che procedono spediti sono poi la Francia, la Danimarca e il Regno Unito, mentre a Italia e Grecia il Dam Removal Europe chiede qualche sforzo in più. "E lo chiediamo anche ai Paesi dell'Est Europa, dove spesso gli attivisti per la rimozione delle barriere hanno persino paura di parlarne liberamente", aggiunge Fernández Garrido.