
Sono davvero impressionanti i filmati che arrivano dal lago di Qaraoun, nel Libano orientale (si tratta di un lago artificiale formato da una diga sul fiume Litani, il più lungo del Paese): negli ultimi giorni migliaia di pesci – gli attivisti e i pescatori di Qaraoun parlano di 40 tonnellate, qualcosa di mai visto prima – sono stati ritrovati senza vita. Galleggiano sull'acqua oppure rimangono abbandonati sulle rive del lago, attirando sciami di mosche. La puzza emanata dalle carcasse in decomposizione ha invaso perfino i centri abitati della zona.
Ma qual è stato il motivo di una tale moria? La causa esatta del fenomeno non è stata ancora individuata. Tra le ipotesi, anche quella di un virus che ha colpito i pesci. L'altro indiziato principale è l'inquinamento idrico. Per anni le associazioni ambientaliste hanno denunciato una situazione da disastro ecologico nel fiume Litani, dove finiscono acque reflue scaricate senza rispettare le norme e rifiuti dispersi nell'ambiente. Nel 2018 è stata addirittura vietata la pesca nel lago artificiale proprio a causa dell'inquinamento. Insomma, anche questa volta sembra proprio che ci sia lo zampino dell'uomo.