
Se c'è un argomento che non ti può lasciare indifferente, questo è lo spreco alimentare. È inaccettabile che del cibo buono finisca nell'immondizia e intanto ci siano milioni, anzi miliardi di persone, che fanno fatica ogni giorno a mettere qualcosa sotto i denti. Per fortuna, in Italia ci sono tante realtà, del terzo settore e non solo, che si adoperano per contrastare questa autentica piaga. Una di queste è Recup, associazione di promozione sociale nata a Milano nel 2016.
Hai mai notato quanta frutta e verdura ancora buona rischia di essere buttata quando c'è il mercato? I motivi possono essere diversi: la merce è leggermente danneggiata o matura, oppure deforme, o ancora non si è in grado di garantirne la conservazione per il mercato successivo. Ecco, il principio con cui opera Recup è molto semplice: a fine mercato, proprio per evitare di frapporsi tra i commercianti e i consumatori, i volontari dell'associazione girano per le bancarelle e raccolgono tutta la frutta e la verdura rimasta invenduta che gli stessi commercianti decidono di donare. Dopo di che, il cibo recuperato viene ridistribuito gratuitamente e messo a disposizione di chi ne ha bisogno.
Oggi Recup è attiva su sette mercati scoperti di Milano (prima della pandemia erano 11). "Nel corso del 2020 abbiamo raccolto 25 tonnellate di cibo", ci dice Lorenzo Di Stasi, volontario e responsabile della comunicazione di Recup. "Certo, con l'attuale emergenza sanitaria il quantitativo è diminuito rispetto agli scorsi anni, ma dobbiamo anche considerare che per due mesi, durante il lockdown della scorsa primavera, i mercati sono rimasti chiusi. Ci siamo comunque chiesti come potevamo continuare a essere a disposizione della società e siamo riusciti a dare vita a una rete, sotto il coordinamento del Comune di Milano, che coinvolge associazioni, cooperative e realtà informali, spostandoci all'Ortomercato, il principale mercato ortofrutticolo d'Italia per volume di merci. Almeno un giorno a settimana siamo presenti anche lì".
Se dunque la pandemia ha posto Recup di fronte a nuove sfide, di certo non ha spento il suo spirito di iniziativa nella lotta contro lo spreco di cibo. In fondo, si tratta un'idea semplice e di grande utilità sociale, in rapporto ai costi sostenuti (che sono relativamente bassi). Anche per questo motivo attorno a Recup si è formata una rete di cittadini-volontari, che, quando può, è ben lieta di dare il proprio contributo a questo bellissimo progetto.