L’India piange Sunderlal Bahuguna, instancabile difensore delle foreste

Stroncato dal Covid-19 all’età di 94 anni, Sunderlal Bahuguna è stato il padre dell’ambientalismo indiano. Ideatore del gesto simbolico dell’abbracciare gli alberi, ha contribuito a fondare il movimento Chipko per la conservazione delle foreste in India, ispirandosi ai principi della nonviolenza.
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Federico Turrisi 27 Maggio 2021

"Una perdita monumentale per la nostra nazione". Così il premier indiano Narendra Modi ha definito la morte di Sunderlal Bahuguna, portato via lo scorso 21 maggio dal Covid-19 all'età di 94 anni. Era considerato il più noto ambientalista in India. Il suo contributo per la nascita di una coscienza ambientalista nello Stato asiatico è stato fondamentale. Attorno a lui e alla moglie Vimla negli anni Settanta è nato il movimento Chipko, che in hindi significa lettaralmente "abbraccio": Bahuguna è infatti diventato famoso per il suo gesto di abbracciare gli alberi e per la creazione di varie riserve protette a contrasto della devastazione ambientale nel suo Paese.

Nelle sue lotte si ispirava al principio gandhiano della disobbedienza civile. Tra i suoi gesti più eclatanti ci fu la lunga marcia trans-himalayana di circa 5 mila chilometri, intrapresa tra il 1981 e il 1983, in cui ebbe modo di osservare i danni causati dal land grabbing e dai grandi progetti di sviluppo, a danno del fragile ecosistema dell’Himalaya, e il conseguente degrado della vita sociale nei villaggi.

Per lui economia ed ecologia dovevano costituire un binomio inscindibile e con le sue idee animava manifestazioni non violente contro la deforestazione, portando avanti fino alla fine della sua vita campagne di sensibilizzazione sui temi ambientali, soprattutto nell'India rurale. Una grande lezione, la sua, ancora oggi attualissima. Non possiamo, in nome della crescita economica senza fine, distruggere il pianeta e sacrificare le fasce più deboli della popolazione. Non dimentichiamocelo.