Lisci, in rilievo, innocui o da controllare: tutto quello che devi sapere sui nei

Un viaggio nella mappa della tua pelle con il dottor Antonino Di Pietro, che ci spiega come controllare i nostri nei e quando dobbiamo preoccuparci.
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Kevin Ben Alì Zinati 5 Agosto 2021
* ultima modifica il 05/08/2021
Intervista al Prof. Antonino Di Pietro Specialista in dermatologia e direttore dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis di Milano

Piccoli ma anche grandi. Chiari, a volte anche scuri, e tondi sebbene possano anche assumere forme meno regolari e più fantasiose.

Alcuni li individui nella geografia del tuo corpo perché li senti sotto le dita, altri sono puntini nascosti e silenziosi, macchioline sparse sulle tue braccia e sulla tua schiena quasi a formare un reticolo immaginario. Se non hai mai provato ad unirli (per scherzo), non dirmi che non ci hai quantomeno pensato (per davvero).

Da più parti avrai sicuramente sentito che non vanno grattati né toccati in maniera impropria e che, se ne sei particolarmente ricco, devi stare attento a quanto sole concedi loro: c’è il rischio che diano origine a un tumore della pelle.

Questo, grosso modo, è ciò che di solito conosciamo sui nei. Ma non basta. Perché prenderti cura del tuo corpo significa conoscerne tutti gli elementi e le caratteristiche, da quel più grandi alle più sottovalutate e apparentemente innocue ed innocenti. Questo è il nostro mantra, e anche quello del professor Antonino Di Pietro, Specialista in dermatologia e direttore dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis di Milano.

Professore, partiamo dal principio. Che cosa sono i nei? 

Sono isole di cellule, dette melanociti, che si raggruppano producendo grandi quantità di melanina, da cui deriva il caratteristico colore dei nei. Questi raggruppamenti possono apparire sulla pelle fin dai primi giorni di vita: si può nascere, infatti, con dei nei visibili a cui, nel corso degli anni, crescendo e invecchiando, possono aggiungersene altri in superfici. Per questo può crescere un neo dove prima non c’era. Si tratta dunque di qualcosa di estremamente naturale: il neo non è pericoloso ma può diventarlo, quando le cellule, alterandosi, si trasformano in un tumore, ovvero il melanoma. Normalmente, però, il neo è una presenza che accompagna ciascuno di noi per tutta la vita e va tenuto sotto controllo.

Come si riconosce un neo sospetto?

I nei normalmente ci appaiono con un colore uniforme, sul marrone più o men chiaro, hanno i bordi regolari e tondeggianti. Un neo diventa irregolare perché comincia a crescere in modo asimmetrico oppure quando cambia colore, tendendo più verso il nero. Questo deve essere subito fatto vedere a un dermatologo per valutare se ci si trova di fonte a un neo innocuo oppure a uno in fase evolutiva o che si è giù evoluto in un melanoma.

A questo punto il dermatologo come interviene?

Il dermatologo farà un particolare esame, la cosiddetta dermatoscopia, con cui potrà osservare anche all’interno la distruzione della melanina e capire se ci si trova di fronte a una lesione da asportare oppure a una che può tranquillamente restare dov’è.

Parliamo di prevenzione. Come si fa a tenere sotto controllo i nei?

Ognuno noi, guardandosi allo specchio, può tenere sotto controllo tutti nei che riesce a vedere. Fin quando questi sono di colore marrone uniforme e hanno una forma regolare si può stare tranquilli. Se però se ne dovesse scorgere uno che ha cambiato forma o colore ed è molto più scuro e irregolare, allora questo sarebbe un segnale di allarme. Bisognerebbe dunque rivolgersi al proprio dermatologo per fare una mappatura.

Di cosa si tratta?

Consiste in un esame con cui il dermatologo guarda tutti i nei sulla superficie del corpo, dalla testa fino ai piedi comprese anche le mucose, per capire se si tratta di formazioni regolari. Ricordiamoci che il melanoma nel 30% dei casi compare su un neo preesistente: un grande numero di melanomi, invece, si sviluppa su una pelle dove prima non c’era nulla. Questo significa che se dopo i 30 anni vediamo coprire una nuova macchia che rapidamente cresce e cambia colore bisogna allora farsi subito vedere dal dermatologo perché potrebbe essere qualcosa di pericoloso.

La presenza di un gran numero di nei da cosa dipende?

Il numero di nei su un corpo è legato alla genetica di ciascuno di noi. Si nasce già predisposti ad avere tanti nei perché entrambi i genitori, uno solo oppure qualche parente ha trasmesso questa caratteristica. Il numero dei nei quindi non ha niente di patologico o di pericoloso. Abbiamo tuttavia notato che chi presenta tanti nei è più a rischio di sviluppare un melanoma rispetto invece a chi ne ha pochi. Questo anche perché in mezzo a tanti nei è più facile che uno cambi direzione mentre in chi ne ha pochi è invece più facile individuarli.

Che differenza c’è ta un neo liscio e uno invece più in rilievo?

I nei non sono tutti uguali. Il neo nella maggior parte dei casi è piano, passando la mano la pelle risulta liscia e quindi lo si percepisce solo con gli occhi perché appare come una macchia. Ci sono poi nei fibromatosi, nei che invece tendono a crescere in spessore apparendo prima molli e piccoli per poi ingrossarsi. Altri, invece, hanno testa sferica, spesso si presentano sul viso e molte volte con la presenza di peli al loro interno. I più “tranquilli” sono i nei fibromatosi, quindi quelli con un certo spessore: difficilmente evolvono in qualcosa di pericoloso. I nei che vanno tenuti più sotto controllo sono invece quelli piani: abbiamo notato che la stragrande maggioranza dei melanomi che insorgono da un neo nascono proprio da quelli che non si toccano.

C’è davvero una correlazione tra nei e sole?

Chi ne prende tanto, e chi tende ad ustionarsi perché esagera, è più esposto alla formazione di nei proprio in corrispondenza delle bruciature. Quando stiamo sotto il sole tendiamo a stimolare di più le cellule che producono la melanina quindi è possibile che alcuni raggruppamenti di melanociti possano dar vita a nuovi nei. Si è anche osservato che un’eccessiva quantità di sole può interferire sul Dna delle cellule dei melanociti fino ad alterarle, diventando così un fattore di rischio importante per il malenoma. Questa è una delle ragioni per cui noi dermatologi insistiamo molto affinché i nostri pazienti evitino le ustioni solari.

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.