L’Isola di Pasqua: ritratto del luogo più isolato del mondo

Un lembo di terra disperso nell’oceano Pacifico, la cui storia è quasi tutta avvolta nel mistero. Con 4mila abitanti, 48 specie vegetali e nessuna specie animale nativa dell’isola, è uno dei luoghi più disabitati del Pianeta. Ma non puoi negare che sia ricco di fascino: dai Moai, le famose statue di pietra, a una spiaggia che appare e scompare ci sono cose che puoi vedere solo qui.
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Giulia Dallagiovanna 8 Aprile 2019

Se ti trovi sull'Isola di Pasqua significa che sei nel punto più lontano dalla terraferma. Un lembo di 163 metri quadrati di terreno disperso nell'oceano Pacifico. Formalmente appartiene al Cile, ma fra gli ultimi 4mila abitanti rimasti, c'è ancora chi parla il Rapa Nui, la lingua delle popolazioni indigene.

Con appena 48 specie vegetali e nessuna specie animali nativa dell'isola, è forse uno dei luoghi più disabitati del Pianeta. Ma proprio questo suo essere diverso da qualsiasi altra zona che hai già visitato e le sue origini avvolte nel mistero sono un valido motivo per organizzare al più presto un viaggio.

La prima immagine che ti sarà venuta in mente sarà quella dei Moai, ovvero le gigantesche statue di pietra che hanno reso l'isola così famosa. Nessuno può dire con precisione cosa rappresentino, ma gli studiosi hanno avanzato alcune ipotesi. C'è chi ad esempio sostiene che siano un monumento alle figure più importanti dell'isola, come re o sacerdoti. Altri ritengono che fossero un modo per indicare i punti dove si trovavano le fonti di acqua potabile, una risorsa davvero rara e preziosa in un luogo scollegato dal resto del mondo.

Le storie delle popolazioni native sono state tramandate oralmente per secoli finché sono andate perdute

Ma le storie e le leggende delle popolazioni che hanno abitato l'Isola di Pasqua sono state tramandate solo oralmente, di generazione in generazione, fino a quando sono andate perdute. Non si conosce infatti nemmeno l'origine dei primi popoli che hanno colonizzato questo luogo. Potrebbero essere arrivati dal Sud America, oppure dall'attuale Polinesia francese. Forse è accaduto nel V secolo, forse più tardi. Non lo sapremo mai con certezza e il mistero è una parte fondamentale del fascino dell'isola.

Alcuni fatti però si conoscono. Ad esempio che le prime tribù non erano per nulla pacifiche. Arrivate in un luogo con pochissime risorse da sfruttare, se ne aggiudicavano il possesso a suon di scontri e battaglie molto sanguinose. Pensa che c'erano così pochi alberi che probabilmente smisero di costruire i Moai perché non si riuscivano più a trovare tronchi per il loro trasporto. E gli animali? Quelli che puoi vedere oggi, soprattutto cavalli e rettili sono stati reintrodotti dall'uomo in epoche successive. Esiste però una particolare specie di lumaca che si trova solamente qui.

A questo punto ti starai chiedendo come si raggiunge un'isola così sperduta. Le possibilità che hai sono due: o in nave, magari con una crociera organizzata, oppure in aereo partendo dal Cile, dal Perù o dalla Polinesia francese. Però ricorda, una volta arrivato non troverai nessun mezzo pubblico. Il consiglio è quello di noleggiare una bicicletta, perché ci sono diverse zone protette nelle quali un'auto non può entrare e la maggior parte delle strade non è asfaltata.

In ogni caso, non immaginarti un'isola completamente priva dell'impronta dell'essere umano. La capitale, Hanga Roa, è una città in piena regola, con negozi, alberghi e ristoranti. Certo, se consideri che l'87% della popolazione vive qui, ti renderai conto che il resto dell'isola non è molto abitato.

Ma se la tua idea di turismo e a contatto con la natura, ok, ma in un'accezione più moderna, devi sapere che puoi tranquillamente praticare immersioni e surf, anche se solo nelle aree vicino alle due spiagge Anakena e Ovahe. In realtà, l'ultima potresti anche non trovarla. Sì perché a volte le onde dell'oceano la divorano e poi la restituiscono alla costa, detrito per detrito. Sono comunque due calette circondate da ripide scogliere. Il merito di questo paesaggio incantevole è dei tre vulcani che hanno dato vita all'isola: Rano Kau, Maunga Puakatiki e  Maunga Terevaka.

Infine, puoi perderti nelle grotte. L'isola è infatti costellata di caverne. Fai attenzione però, si tratta di luoghi pericolosi e soggetti a crolli. Se desideri visitarli chiedi a una guida locale esperta di accompagnarti e non entrare mai da solo.

Non riuscirai a scoprire quali segreti nasconde l'Isola di Pasqua nemmeno con questo viaggio, però avrai toccato con mano un luogo completamente diverso da qualunque altro ti sia capitato di visitare.