L’Italia è il Paese europeo che ricicla di più: recuperiamo il doppio rispetto alla media

Il nostro Paese si pone in pole position nella classifica del riciclo degli Stati europei. Infatti, sembra che in Italia si recuperi la metà della media europea in termini di rifiuti, molto di più rispetto alla Francia e al Regno Unito. Risparmiando anche una bella quantità di emissioni nocive.
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Sara Del Dot 3 Novembre 2020

Quando acquisti un oggetto in materiale riciclato, utilizzi carta nata da meccanismi di recupero oppure pannelli in legno truciolato, devi tenere bene a mente una cosa. Tutti questi materiali sono nati da scarti e permettono di ridurre tantissimo gli sprechi di materie prime e le emissioni di CO2, generando valore a livello di economia e comunità.

Questo accade perché l’Italia, secondo l’ultimo rapporto Greenitaly di fondazione Symbola e Unioncamere, è un Paese leader nel riciclo dei rifiuti. Sembra infatti che il nostro Paese sia letteralmente imbattibile in Europa dal punto di vista del riutilizzo dei materiali di scarto, dei quali vengono recuperati oltre il doppio della media europea.

Secondo i dati Eurostat, infatti, se il tasso medio dell’Europa per quanto riguarda il recupero degli scarti si attesti al 39%, l’Italia supera di gran lunga questa cifra arrivando a raggiungere il 79% del recupero scarti, sia industriali che urbani, piazzandosi ben davanti alla Francia (56%) e al Regno Unito (50%).

Una percentuale altissima, che porta con sé tutta una lunga serie di benefici sia economici che ambientali, dal momento che un tasso di recupero di questo genere ha comportato per il nostro Paese un risparmio di 23 milioni di tonnellate di petrolio e 63 milioni di tonnellate di CO2, oltre a una generazione di 3,6 euro di Pil per ogni chilogrammo di risorsa consumata.

Inoltre, come popolo sembra che, sempre secondo il rapporto Greenitaly, sprechiamo meno e produciamo anche meno rifiuti. Un’attenzione e un comportamento che dovremo continuare a portare avanti, soprattutto dal momento in cui è ormai evidente, in momenti di crisi come questo, che l’economia più efficace è quella verde.