
Se l’aumento delle temperature terrestri non rimarrà inferiore a 1,5 gradi, la metà delle popolazioni del pinguino imperatore potrebbe scomparire per sempre.
È il triste monito lanciato dal WWF in occasione della giornata mondiale del pinguino di ieri, 25 aprile, creata per sollevare l’attenzione sui pericoli in cui questo animale incorre con l’avanzare dei cambiamenti climatici.
Secondo un nuovo studio internazionale pubblicato di recente sulla rivista Geophysical Research Letters, con il progressivo ritiro dei ghiacciai, accelerato dall’aumento delle temperature e delle piogge e della loro intensità in diverse aree dell’Antartide dove i pinguini vivono, gli ecosistemi locali e quindi gli habitat naturali di questa e altre specie potrebbero decimarsi sempre di più. La loro sopravvivenza, infatti, dipende molto dal ghiaccio stabile dove i pinguini si riproducono e covano, imparando anche i primi passi. Senza una pavimentazione stabile, i piccoli pinguini potrebbero trovarsi costretti a nuotare in mare prima del tempo e quindi mettere a rischio la propria vita.