
Riesci a immaginare 100mila litri d'acqua? Prova a visualizzare 100mila bottiglie da un litro piene. Ora, pensa di gettarle via tutte, senza berle. Uno spreco senza senso. Bene, questo è quello che succedeva nel 2015: il 40% della quantità di risorse idriche immesse nella rete nazionale si disperdeva. Ma non all'anno, o al giorno: al secondo. Impressionante, vero? Lo ha messo nero su bianco un rapporto dell'Istat, mentre un sondaggio del 2017 ha rivelato un dato anche più drammatico: a un italiano su 3 non interessa. Così, siamo diventati il Paese europeo con il più alto consumo pro capite dell'oro blu e uno di quelli che sfrutta di più le risorse a disposizione. Le previsioni per il 2040 vedono il nostro territorio in una condizione di stress elevato. Significa che fra 12 anni potrebbe non essere scontato avere acqua per irrigare i campi, lavarsi, bere.
Quasi la metà dell'acqua che passa nei tubi si perde per strada. Studi ricerche Mezzogiorno nel 2017 ha presentato tutti i dati dello spreco a livello pubblico. Si parla del 47% al Sud e del 34% al Nord. In Sicilia e Calabria, una famiglia su tre si lamenta dell'inefficienza del servizio idrico. Sono fondi pubblici e risorse del Pianeta che vengono semplicemente buttati via. Se utilizzate, coprirebbero il fabbisogno di un intero anno per circa 40 milioni di persone.
A questa già poco rosea cartolina, bisogna aggiungere ancora un particolare che deve rimanere in primo piano: i laghi e i fiumi si stanno progressivamente svuotando. E non devi farti ingannare da alluvioni e nubifragi, che accadono quando le nuvole rilasciano troppa pioggia in pochissime ore. Se riempi un bicchiere fino all'orlo, prima o poi il contenuto uscirà e bagnerà il tavolo, ma questo non significa che potrai bere acqua in eterno senza doverne versare altra dalla bottiglia. Se l'esempio non ti convince, guarda i dati Istat 2017, che certificano una riduzione del 39,6% della portata media annua dei quattro principali bacini idrici italiani (Po, Arno, Adige e Tevere), in soli sette anni. Nel 2040 per il nostro Paese si prevede una situazione di grave carenza di oro blu.
Lavandini lasciati aperti per decine e decine di minuti. Rubinetti chiusi in modo approssimativo e che continuano a sgocciolare. Perdite che non vengono riparate fino a quando non diventa indispensabile farlo. Forse non te ne rendi conto, ma sono azioni che compi volontariamente. Lo spreco si nasconde dietro alla distrazione.
Sembra che la metà degli italiani non presti particolare attenzione al risparmio d'acqua durante i gesti che compie quotidianamente. E così, il 27% la lascia scorrere mentre si lava i denti e un terzo degli uomini non chiude mai il rubinetto mentre si fa la barba. In cucina, la situazione non cambia: solo il 24% raccoglie l'acqua in una bacinella e poi lava i piatti. Tutti gli altri, preferiscono quella corrente. E sembra che solo il 12% controlli periodicamente se ci siano perdite nei tubi o nei rubinetti di casa.
Tirate le somme, siamo un popolo di spreconi. Ma i numeri raccontano solo quella parte di perdite di cui possiamo renderci conto con i nostri occhi e che corrispondono a solo il 4% del problema complessivo. Esiste infatti anche un'acqua virtuale, cioè quella che serve per produrre cibo e far funzionare le fabbriche. Di quella ne utilizziamo più di 6mila litri al giorno a testa, come mostra un rapporto del Wwf del 2014. Siamo il terzo importatore al mondo, dietro a Giappone e Messico, che hanno però il doppio degli abitanti.
Utilizzare meno acqua non richiede grandi sforzi, ma soprattutto non comporta nessun sacrificio. Significa semplicemente non gettare quello che in ogni caso non si sarebbe utilizzato. E il risultato si vede anche nella bolletta. Ecco qualche piccolo gesto che può salvare il Pianeta: