Si chiama HSP Magnavem ed è un prototipo futuristico ideato dal designer industriale Oscar Viñals che non è ancora stato costruito, ma è stato progettato per unire tutte le tecnologie in fase di studio del XXI secolo. Il prototipo di Viñals, questo gigante con le ali lungo 70 metri e pesante quasi 270 tonnellate, riuscirebbe a volare grazie a un reattore a fusione compatto collocato sotto il ponte passeggeri. Ad oggi questa tipologia di motore supersonico è in fase di sperimentazione presso la Lockheed Martin, una compagnia aerospaziale americana, al quale Viñals si è ispirato, che ha avviato il progetto nel 2010. Sul suo aereo supersonico il reattore funzionerebbe come fonte di alimentazione principale per 2 motori Ramjet e 4 motori ibridi a elettricità e idrogeno molto silenziosi, che spingerebbero il velivolo a un’altezza di 15.000 metri, per portarlo poi a una velocità di 1.800 km/h. Un reattore nucleare compatto può produrre più energia di un’intera centrale nucleare, portando il plasma contenuto nel nucleo a temperature elevatissime (milioni di gradi) pari quasi a quelle del sole.
Ad oggi la fusione nucleare è la vera sfida del secolo per gli scienziati che la stanno sperimentando, perché permetterebbe di produrre enormi quantità di energia pulita, riducendo drasticamente le emissioni antropiche di CO2. Il reattore a fusione compatto infatti sarebbe a emissioni zero e non produrrebbe scorie nucleari. Il super aereo sarebbe dotato anche di un sistema di intelligenza artificiale in grado di monitorare il reattore e di gestire in modo ancora più efficace le turbolenze, rispetto agli aerei tradizionali grazie a un radar in grado di restituire una mappatura 3D della loro intensità. L’HSP Magnavem potrebbe ospitare fino a 500 passeggeri che a bordo vivrebbero un’esperienza unica con una vista mozzafiato, guardando il cielo sopra le loro teste – grazie al soffitto realizzato in vetro – abitando suite di lusso, usufruendo di spa e divertendosi con la realtà virtuale.
Ma il Magnavem non è l’unico prototipo supersonico e sostenibile progettato da Viñals: con l’Hyper Sting verrebbero superati i limiti del Concorde, il primo aereo supersonico ideato nel 1969 che dopo circa 35 anni di attività, in seguito all’incidente disastroso del 2000, venne messo fuori produzione. Il Concorde fallì anche a causa di eccessive emissioni di CO2, elevati livelli di rumorosità e costi. L’Hyper Sting, un aereo dal muso affilato, addirittura potrebbe, in un futuro ancora più remoto, raggiungere i 4000 km/h. La comunità scientifica sta visionando questi prototipi di aerei supersonici con grande interesse e non è escluso che modelli simili potrebbero essere messi in produzione già a partire dal 2030.