
"Dobbiamo domare la volatilità e gli aumenti estremi dei prezzi sul principale mercato del gas dell'Ue, il Ttf", è ciò che ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von Der Leyen, provando a fare una sintesi delle proposte dei Paesi europei. Il prossimo 20 ottobre i ministri dell'Energia dei singoli Stati Membri si confronteranno su un pacchetto di proposte che è stato presentato oggi.
Quali le proposte? La decisione di procedere con acquisti comuni di gas a livello europeo, un price cap dinamico e un nuovo indice per il gas liquefatto.
"L'attuale benchmark dei prezzi non è più adatto a un mercato che si sta spostando dal gas di gasdotto al GNL. Nel frattempo svilupperemo un nuovo benchmark e metteremo in atto un meccanismo per limitare i prezzi eccessivi del gas", ha detto la Presidente della Commissione europea, auspicandosi che il 20 ottobre tutti i Paesi possano trovare un accordo. Al momento Austria, Germania e Olanda sono cauti e si riservano di chiarire quel giorno ogni perplessità.
La misura che più fa discutere è l'adozione di un price cap dinamico e temporaneo. In sostanza i Paesi europei potranno applicarlo solo a determinate condizioni per prevenire picchi estremi sui mercati spot Ttf e solo fino a tre mesi. L'ACER, Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia, dovrà creare uno strumento entro due settimane dall'entrata in vigore del regolamento e comunque massimo entro il 31 marzo 2023.
Secondo quanto riporta la Borsa Italiana, è "Il meccanismo di correzione del mercato per limitare i prezzi si fonda sull'autorizzazione alla Commissione di proporre una misura del Consiglio volta a stabilire un prezzo dinamico massimo al quale possono aver luogo le operazioni di mercato a pronti per il gas naturale nell'ambito del TTF".
Sostanzialmente renderebbe obbligatori gli acquisti comuni di gas almeno per il 15% del volume totale e predispone nuove regole con cui i Paesi membri dovranno aiutarsi l'uno con l'altro in caso di carenza di gas, una solidarietà comune che alla fine serve anche ai singoli, perché i mercati dei singoli Stati non possono essere forti se un Paese ha un'economia debole.
A vigilare su questo nuovo meccanismo sarà l'Esma, l'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati, con il duplice compito di coordinare e controllare il corretto utilizzo di questo strumento.
Per formulare il prezzo da applicare allo scopo di proteggere il fabbisogno energetico europeo di emergenza dalla votalità dei prezzi del mercato è stato proposto di utilizzare il prezzo medio di mercato del mese precedente. In questo modo il prezzo da applicare in una situazione di scarsità sarà trasparente e chiaro.
In questo momento le forniture di emergenza sono quasi al completo, nello specifico al 92%, e vanno protette. La Presidente di Commissione Ursula von Der Leyen ha detto infatti che: "Gli stock di gas nell'Ue sono al 92%. "I flussi da Mosca sono ridotti dei 2/3, siamo preparati per l'inverno".
La Commissione conferma poi l'intenzione di aumentare le risorse a disposizione dello strumento REPowerEU, ma non viene specificato ancora di quanto.
Mentre per le Pmi, le famiglie e i lavori dipendenti e autonomi la Commissione sta già pensando di mediare con il parlamento Ue sulle modifiche del regolamento sul bilancio europeo. Si pensa di modificare il bilancio europeo 2014-2020 per utilizzarne il 10% a sostegno di queste categorie, si tratterebbe quindi di una somma di 40 miliardi di euro.