L’Unione europea vuole ritirare il divieto all’uso delle gabbie negli allevamenti intensivi, la denuncia di Essere Animali

L’associazione Essere Animali denuncia una retromarcia da parte dell’Unione europea di proporre una legislazione per eliminare gradualmente le gabbie.
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Francesco Castagna 18 Ottobre 2023

Allarme allevamenti intesivi, la proposta dell'Unione europea di vietare l'utilizzo delle gabbie all'interno di queste attività agricole potrebbe andare in frantumi. A denunciarne il rischio è l'organizzazione non governativa Essere Animali, una delle realtà in difesa degli animali allevati e sfruttati dal sistema alimentare.

Devi sapere infatti che, nel 2020, la Commissione europea si era impegnata a ridiscutere nuovamente la legislazione che riguarda il benessere degli animali, il tutto nell’ambito della strategia Farm to Fork e del Green Deal. Secondo Essere Animali, il 16 ottobre sarebbe arrivato a Bruxelles un testo diverso da quello iniziale, che è stato presentato al Parlamento europeo il 17 ottobre.

"Da questo documento è evidente che la Commissione non ha incluso le proposte promesse per l’aggiornamento delle ormai antiquate normative di protezione degli animali allevati, impegnandosi a presentare solo una proposta per modificare il regolamento sui trasporti di animali vivi, che sarà pubblicata a dicembre, prima della scadenza dell’attuale mandato", scrive Chiara Caprio, Responsabile relazioni istituzionali di Essere Animali.

La revisione presente nel testo originario e non riportata in quello attuale avrebbe dovuto riguardare l'aggiornamento di norme antiquate sulla protezione degli animali allevati, con l'impegno a modificare il regolamento riguardante il trasporto di animali vivi. Resta inoltre da discutere le normative sugli animali da allevamento, sulla macellazione e sull’etichettature.

Le associazioni animaliste inoltre sono fortemente preoccupate dell'assenza di una chiara tempistica per il regolamento sulle condizioni degli animali in allevamento.

Altri importanti documenti mancanti, denuncia l'associazione, sono il Quadro legislativo per i sistemi alimentari sostenibili (FSFS) e la revisione del regolamento REACH nell’ambito della Strategia in materia di sostanze chimiche sostenibili, che serve a "raggiungere l’obiettivo di un ambiente privo di sostanze tossiche e come elemento chiave per contribuire a promuovere ulteriormente una strategia che anticipi in termini più concreti l’eliminazione graduale dei test sugli animali".