Luoghi (quasi) fantasma: un cammino per conoscere gli antichi borghi d’Italia e la loro preziosa cultura

Un gruppo di realtà legate alla tutela dei borghi e del territorio hanno deciso di recuperare e costruire un antico cammino per valorizzare la cultura racchiusa in questi luoghi. Per un turismo lento, consapevole e sapiente.
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Sara Del Dot 8 Febbraio 2021

Il nostro Paese è costellato di antichi luoghi carichi di magia e mistero, un tempo abitati da comunità agricole e oggi quasi svuotati di vita a causa della progressiva urbanizzazione. Sono piccoli paesi, spesso nascosti dalla natura, spesso arroccati sulle montagne, spesso celati nella nebbia. Sono gli antichi borghi che molte realtà, enti, associazioni stanno cercando di ripopolare, anche con l’aiuto e la collaborazione di chi, nella frenesia delle grandi città, non ci vuole più vivere.

Solo tra Marche, Abruzzo, Molise e Campania se ne contano tantissimi. Per 70 di loro, però, oggi si apre un’opportunità. Infatti, proprio per rivalorizzare questi luoghi preziosissimi sia dal punto di vista culturale che umano, una serie di realtà legate a questi territori hanno deciso di far rinascere un cammino che vuole ripercorrere e concludere la strada che fece nel 1608 San Francesco Caracciolo, che partì da Loreto con l’obiettivo di raggiungere Napoli ma purtroppo, una volta ad Agnone, in Molise, morì.

Il cammino di San Francesco Caracciolo è un percorso lungo 500 km che attraversa, appunto, 70 borghi. Oggi potrebbe essere considerato la vera espressione di un turismo lento che vuole recuperare i valori perduti di un territorio che, nella mente, va a perdersi.

Varie tappe, in ciascuna delle quali il “viandante” potrà conoscere il borgo e la sua storia ma soprattutto entrare in contatto con le sue meraviglie gastronomiche. Non a caso, il progetto di rivalorizzazione del percorso, chiamato “Costruiamo insieme il cammino di San Francesco Caracciolo”, è in fase di realizzazione grazie alla collaborazione della cooperativa La Mano nel Cuore, che riunisce figure professionali del settore turistico, sociale, didattico, enogastronomico, i Sindaci dei borghi e la Federazione Italiana Cuochi, oltre alla famiglia Caracciolo. Insomma, diverse realtà che si sono unite per far conoscere, attraverso un lungo cammino spirituale, la bellezza dei borghi italiani, quegli stessi borghi che ci stiamo dimenticando. Un tesoro che dovremmo custodire e tramandare sempre.