Ma i cocktail sono vegani? Non tutti! Ecco a quali fare attenzione

Se non indicato espressamente, le informazioni riportate in questa pagina sono da intendersi come non riconosciute da uno studio medico-scientifico.
Se segui una dieta plant-based o vegana questo articolo dovrebbe interessarti: non tutti sanno che molti dei cocktail più comuni non sono vegan, poiché contengono all’interno prodotti di origine animale (e in alcuni casi addirittura del pesce). Ecco ciò che c’è da sapere.
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Sara Polotti 20 Maggio 2024

No, non tutti i cocktail – alcolici o analcolici – sono vegani. Di base sono pochi i drink che contengono derivati animali, ma non per questo sono tutti plant-based.

Ci sono infatti alcuni ingredienti insidiosi che potrebbero trarre in inganno. Molti cocktail possono quindi essere vegani, ma ci sono alcuni drink comuni che non sono adatti a chi segue una dieta vegana (o addirittura vegetariana).

Ecco dunque una panoramica degli elementi da tenere in conto quando si considera se un cocktail è vegano oppure no (e i drink più comuni a cui fare attenzione).

La panna e il latte

Alcuni cocktail famosi come il White Russian e la Piña Colada spesso contengono panna o latte. È possibile sostituire questi ingredienti con alternative vegetali come latte di mandorla, latte di cocco o panna di soia, ma è bene chiedere prima a chi lo sta preparando, per non avere spiacevoli sorprese.

La salsa Worcestershire

La salsa Worcestershire è molto saporita e anche per questo motivo viene usata per rendere più golosi diversi piatti. E a volte i cocktail. C'è per esempio chi la usa per il classico Bloody Mary al posto del tabasco: meglio controllare prima, perché la salsa Worcestershire (detta anche salsa Worcester) contiene al suo interno acciughe.

Il miele

Alcuni cocktail – ma non moltissimi! – utilizzano il miele come dolcificante, al posto dello zucchero. E come saprai, il miele non è vegano. Può però essere sostituito con sciroppo d'acero o agave, che hanno una consistenza simile e un potere dolcificante che è paragonabile a quello del miele.

L'albume

Infine, un ingrediente a cui fare attenzione è l'albume d'uovo: viene utilizzato in drink come il Whiskey Sour o il Pisco Sour, che utilizzano il bianco dell'uomo per creare la classica schiuma.

Una sostituzione vegana comune? L'acqua di scolo dei ceci (acquafaba), che può essere montata per ottenere una consistenza simile.

Cocktail non vegani: qualche esempio

A questo punto, stabiliti quali siano gli elementi più comuni a cui fare attenzione per non incappare in cocktail non vegani, eccoti una lista dei drink in cui potresti trovare ingredienti non a base vegetale, con il rischio di ingerire dei derivati animali.

  • Il White Russian è fatto con vodka, liquore al caffè (come Kahlúa) e panna.
  • La Piña Colada contiene rum, crema di cocco e succo di ananas. Alcuni locali per renderla ancora più cremosa aggiungono latte o panna, trasformando il cocktail in un drink non vegan.
  • Tradizionalmente, il Whiskey Sour è preparato con whisky, succo di limone, zucchero e albume d'uovo per creare una schiuma.
  • Simile al Whiskey Sour, il Pisco Sour contiene pisco (un distillato di uva), succo di limone, sciroppo semplice e – anche in questo caso – albume d'uovo.
  • Il Bloody Mary è fatto con vodka (facoltativa nella versione virgin, ovvero analcolica), succo di pomodoro, e varie spezie e salse, tra cui a volte la Worcestershire, che come abbiamo visto contiene tradizionalmente acciughe.
  • Il Bee's Knees è preparato con gin, succo di limone e miele, prodotto dell'alveare e quindi delle api.
  • Il Golden Cadillac è fatto con liquore, crema di cacao e panna.
  • Preparato con brandy, crema di cacao e panna, il Brandy Alexander non è vegano a causa (anche in questo caso) della presenza di panna.
  • L'amatissimo Irish Coffee contiene caffè caldo, whiskey irlandese, zucchero e panna montata, spesso da latte vaccino.
  • Il Grasshopper è un cocktail dolce preparato con crema di menta, crema di cacao e panna.
  • Il Golden Dream contiene liquore, Cointreau, succo d'arancia e panna.
  • Attenzione infine al vin brûlé: può essere non vegano se il vino utilizzato è stato chiarificato con prodotti di origine animale, come la gelatina o la colla di pesce.