Mai più al bar senza portarsi da casa la tazza: l’iniziativa green lanciata a Torino (ma anche oltremanica)

Da una piccola cittadina del Kent alla provincia di Torino, l’iniziativa #PortaLaTazza potrebbe rappresentare una svolta importante per la salvaguardia dell’ambiente. In alcuni bar i clienti sono invitati a portarsi una tazzina da casa così da ridurre l’utilizzo di bicchierini monouso e packaging da asporto.
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Gaia Cortese 21 Aprile 2021

Migliaia di bicchierini monouso e sacchetti per l’asporto, senza contare le palettine usate per sciogliere lo zucchero. Negli ultimi quattordici mesi i bar, come i ristoranti, hanno lavorato solo con asporto o consegne a domicilio e inevitabilmente l’aumento della produzione di rifiuti monouso, sia di carta che di plastica, è stato esponenziale. C’era da aspettarselo, anche se c’è voluto un po’ di tempo per accorgersene e per farsi venire qualche buona idea per rimediare al problema.

Per evitare lo spreco di bicchierini monouso alcuni gestori stanno invitando i propri clienti a portarsi da casa la propria tazza. Ne è un esempio il Bar Ciabot, a Villarbasse, in provincia di Torino. La titolare Alessia Bruno, 25 anni, da sempre attenta al rispetto dell’ambiente (nel bar già si serve acqua alle spina e si vendono borracce da personalizzare con il proprio nome), ha lanciato l’iniziativa #PortaLaTazza, rendendo questa idea anche allettante anche dal punto di vista economico.

Su un cartello appeso alla vetrina del bar e poi condiviso sulla pagina Facebook del locale, infatti, si legge: “Porta la tazza. Con l’asporto stiamo producendo troppi rifiuti. Ogni 10 caffè o cappuccini ne avrai uno in omaggio. Essere ecologici è conveniente”.

Dietro l’iniziativa non c’è nessun intento commerciale, quanto la volontà di sensibilizzare i clienti su un problema evidente, quello del notevole aumento dei rifiuti in questo anno di pandemia, nel rispetto di tutte le norme anti Covid. I clienti che portano da casa la propria tazza non corrono alcun rischio: il barista, infatti, si limita a porgere un piattino lavato e sterilizzato sul bancone, dove il cliente appoggia la propria tazza; il piattino viene poi messo sul piano della macchina del caffè e riempito come di consueto, in questo modo la tazza non viene mai toccata dal personale.

Il Ciabot non è l’unico bar ad essersi accorti dell’enorme spreco di bicchierini, sacchetti e confezioni da asporto. Anche in Inghilterra, un coffee shop di una piccola cittadina nel Kent, Sevenoaks, ha deciso di servire solo i clienti automuniti di tazza propria. Per comunicare meglio il motivo di questa decisione, l’Otto’s Coffee House & Kitchen ha pubblicato sui propri social la foto dell’interno del proprio bar sul cui pavimento sono stati  lasciati tutti i bicchieri usa e getta utilizzati nei giorni precedenti: la quantità di rifiuti non solo rende impossibile accedere al coffe shop, ma anche muoversi al suo interno.

L'idea del portarsi una tazza da casa può portare ad un'enorme riduzione di rifiuti e non sarebbe male se fosse mantenuta anche  una volta conclusa l'emergenza dovuta alla diffusione del virus. D'altronde, se ci siamo abituati alla borraccia per ridurre l'utilizzo delle bottigliette di plastica, portarsi una tazzina in borsa potrebbe diventare una nuova abitudine decisamente molto green.