Mangiare con il pancione: l’alimentazione negli ultimi 3 mesi di gravidanza condiziona lo sviluppo cerebrale del bambino

Frutta, verdura e pesce. Sono i tre alimenti che favoriscono lo sviluppo del cervello del feto e che dovrebbero essere onnipresenti nei piatti di una mamma in dolce attesa, specialmente nei tre mesi che precedono il parto. A rivelarlo è uno studio francese che ha coinvolto 18mila mamme che hanno messo al mondo i loro piccoli nel 2011.
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Redazione 22 Novembre 2022
* ultima modifica il 07/07/2023

Che l’alimentazione giochi un ruolo cruciale nella gravidanza, influenzando la salute e il benessere psicofisico della mamma e del piccolo che le scalpita in grembo, è un dato ormai confermato dalla scienza. Malnutrizione materna o carenze nutrizionali (per esempio di ferro, iodio o acido folico) da tempo sono associate nella letteratura scientifica a uno sviluppo cerebrale del neonato più rallentato. Quello che è stato più trascurato, e su cui la ricerca dell'Istituto nazionale francese per la salute e la ricerca medica (Inserm) guidata da Blandine de Lauzon-Guillain ha insistito, è il legame fra dieta equilibrata e sviluppo neurologico del feto. Ne è emerso che dalla dieta sana in gravidanza, basata principalmente sul consumo di frutta, ortaggi e pesce, dipende lo sviluppo neurologico nei bambini in età prescolare.

La ricerca

È stato pubblicato lo scorso agosto sulla rivista accademica American Journal of Clinical Nutrition lo studio condotto dall’Istituto di ricerca francese Inserm che ha esaminato il legame fra la qualità nutrizionale della madre negli ultimi tre mesi di gestazione e lo sviluppo cognitivo del neonato.

I ricercatori, nell’ambito dell'Elfe (il primo studio longitudinale francese su scala nazionale dedicato al monitoraggio di 18.000 bambini nati nel 2011), hanno sottoposto alle mamme, all’indomani del parto, un primo questionario sulla frequenza alimentare nei mesi di gravidanza. Al primo e al secondo compleanno dei piccoli in esame, i professionisti ne hanno valutato l’andamento dello sviluppo cerebrale, e, quando i bambini hanno spento tre candeline, i ricercatori hanno nuovamente intervistato le madri per verificare il livello di sviluppo neurologico raggiunto dagli infanti.

I risultati

A indagine conclusa, è saltato all’occhio come a una qualità superiore dell’alimentazione negli ultimi mesi di dolce attesa corrispondessero punteggi più elevati dello sviluppo neurologico del bambino riportati dai genitori intervistati.

Al contrario, il consumo eccessivo di carni lavorate – che secondo le raccomandazioni mediche non dovrebbe superare i 150 grammi a settimana – sembrava coincidere con uno sviluppo cognitivo più scarso nella prima infanzia.

Test negativo pure per le mamme che consumano cibi processati: sono stati riscontrati punteggi più bassi nello sviluppo neurologico dei figli di chi in gravidanza ha abusato di snack salati e piatti pronti.

I 5 profili alimentari

Valutando l’adeguatezza del cibo consumato dalle mamme in dolce attese in rapporto con le raccomandazioni nutrizionali, i ricercatori hanno delineato 5 profili dietetici:

  1. L’occidentale, caratterizzato da un consumo superiore alla media di patatine fritte, pizza, carni rosse, salumi e dolci
  2. Il regime alimentare dominato dal pane, accompagnato da creme spalmabili, burro, cioccolato e formaggi
  3. Il profilo alimentare basato su alimenti trasformati, come snack, piatti pronti, verdure in scatola
  4. Il modello “colazione”, ad alto consumo di latte e cereali
  5. L’equilibrato, che consiste nell’assunzione regolare di frutta, verdura, pane integrale, legumi, pesce e yogurt

Quest’ultimo è quello che dovresti prediligere durante la gravidanza per non inficiare lo sviluppo neurologico del bambino in età prescolare.

Fonte| “Maternal diet during pregnancy and child neurodevelopment up to age 3.5 years: the nationwide ELFE birth cohort”, pubblicato su American Journal of Clinical Nutrition, nell'Agosto 2022

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