Mar Mediterraneo sempre più “tropicalizzato”: meduse spiaggiate a centinaia sulla costa

La temperatura media dell’acqua di mari e oceani sta aumentando sempre di più, mentre numerose specie marine stanno scomparendo, lasciando spazio a pesci e meduse tropicali. Il Mediterraneo sembra destinato a diventare un mare di plastica e meduse.
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Gaia Cortese 10 Gennaio 2019

Il Mediterraneo sta diventando sempre di più un mare tropicale. Negli ultimi anni nel Mare Nostrum sono comparse specie tropicali come branchi di Sphyraena viridensis, una specie nostrana anche conosciuta come barracuda mediterraneo, così come il pesce palla, il pesce scorpione e addirittura un cucciolo di squalo bianco. Non è d’altronde una novità che la temperatura sul pianeta si stia innalzando e che proprio il 2018 si sia classificato al quarto posto tra gli anni più bollenti della Terra, facendo registrare una temperatura media sulla superficie terrestre e degli oceani, superiore di un grado rispetto alla media del ventesimo secolo. Un record che ha battuto il precedente registrato nel 2014, quando le temperature erano già risultate superiori di 0,13 gradi rispetto alla media storica.

Questa tendenza al surriscaldamento è evidente anche in Italia, sia sulla terra sia nel suo mare. Nei giorni scorsi, sulla spiaggia di Maria Pia, nella costa nord-occidentale della Sardegna, si sono spiaggiate centinaia di meduse Pelagia noctiluca. Questa specie di medusa è conosciuta anche con il nome volgare di “medusa luminosa” perché nel momento in cui viene a contatto con qualcosa, emette dei lampi di luce verdastra appariscente, facilmente visibile di notte.

Come sono comparse nel Mediterraneo alcune specie di pesci tropicali, l’aumento della temperatura dell’acqua ha fatto sì che anche le meduse siano aumentate notevolmente di numero; tuttavia, secondo gli studiosi, non solo sono aumentate per l'innalzarsi della temperatura media delle acque (fenomeno che ne favorisce la riproduzione), ma anche a causa della scomparsa di animali che, normalmente, predavano questa specie. Ma qual è la spiegazione dietro un fenomeno come quello dello spiaggiamento? Di solito un evento di questo tipo si manifesta nel periodo primaverile o autunnale, ma mai durante l’inverno.

“Questo fenomeno potrebbe essere ricondotto – commenta Carmelo Spada, Delegato WWF per la Sardegna – alla “tropicalizzazione” del Mediterraneo ovvero al riscaldamento delle acque che amplierebbe il periodo di permanenza delle meduse”.

La medusa Pelagia noctiluca ha numerosi tentacoli urticanti che producono irritazioni cutanee.

Innalzamento della temperatura e pesca eccessiva sono probabilmente concause di un mare sempre meno pescoso. Nel mare c’è sempre meno pesce, mentre aumenta la plastica – continua Spada -. L’inquinamento da plastiche è una minaccia che colpisce tante specie marine: 8 milioni di tonnellate di materie plastiche ogni anno finiscono in acqua, oltre 150 milioni di tonnellate navigano in tutto il mondo. In mare aperto e sulle coste italiane la plastica rappresenta il 70-80% dei rifiuti marini. Il Mediterraneo è tra i mari più colpiti”.

L'aumento delle meduse nei mari è una conseguenza diretta del cambiamento climatico così come dell'impatto dell'uomo sull'ecosistema naturale, i cui equilibri vengono sempre più alterati, con effetti devastanti sulla biodiversità e sull’ambiente. Ma anche con effetti pericolosi per la vita stessa dell’uomo.