
Siamo sempre stati abituati da piccoli a elencare tra i ghiacciai anche quello della Marmolada. Molto probabilmente, in un tempo neanche troppo lontano, gli studenti potrebbero non doverlo più nominare nella lista. Il ghiacciaio sta sparendo, le temperature record stanno colpendo un ambiente da tempo minacciato dal riscaldamento globale e a mostrarlo sono le ultime immagini che provengono dalla Protezione Civile.
Un anno fa il ghiacciaio della Marmolada è crollato, causando purtroppo sia vittime che feriti. Insieme al ricercatore del Cnr Fabrizio De Blasi avevamo cercato di capire se l'evento si sarebbe potuto prevedere. Lo scienziato ci aveva risposto che: "Il crollo del seracco è dovuto alle altissime temperature che si sono registrate nei mesi scorsi, di due gradi oltre la media del periodo 2008-2021".
Da quel momento, la Protezione Civile trentina ha garantito ogni giorno azioni di monitoraggio per intervenire nel caso di situazioni anomale. Il 20 agosto la Protezione Civile trentina ha pubblicato un comunicato stampa. Secondo quanto si legge dal sito, "La Protezione civile del Trentino raccomanda agli escursionisti la massima attenzione, non avventurandosi per alcun motivo nelle zone interdette o in percorsi non segnalati. Accanto a questo rischio inoltre rimane quello dei temporali e dei fulmini: le previsioni indicano la persistenza di un'area di alta pressione, tuttavia prima di mettersi in viaggio è consigliabile consultare il bollettino meteo".
Il 25 agosto poi, tramite uno strumento particolare per monitorare il territorio, il Ground penetrating radar, la Protezione Civile ha acquisito informazioni in condizioni termiche che rappresentano una situazione di massimo contenuto di acqua nel ghiaccio.
L'organismo ha poi fatto sapere che nella stagione invernale avverrà una terza campagna "per analizzare il ghiacciaio con temperature in cui nella massa non sarà presente acqua". In questo modo, grazie ai dati e alle informazioni delle tre campagne, sarà possibile ottenere informazioni sul volume del ghiacciaio e sulla possibile presenza di accumuli di acqua nella sotto-superficie.