Mascherine per tutti, ma è allarme smaltimento: con un miliardo al mese potremmo rischiare un disastro ambientale

L’utilizzo delle mascherine monouso potrebbe provocare un vero e proprio disastro ambientale a causa dell’assenza di una filiera apposita di recupero e della loro natura principalmente monouso. Andando avanti così il rischio è la produzione di 300 tonnellate di rifiuti al giorno.
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Sara Del Dot 11 Maggio 2020

Fino a qualche mese fa non avremmo mai pensato che le mascherine sarebbero diventate parte integrante della nostra vita e accessorio fondamentale della nostra quotidianità. Oggi, però, senza mascherina non si va da nessuna parte. Che siano quelle chirurgiche, FFP3, fatte in casa o riutilizzabili e lavabili, le mascherine rappresentano oggi i dispositivi di protezione fondamentali di ogni cittadino, difendendo noi e chi ci sta attorno da un potenziale contagio.

Tuttavia, considerato l’enorme utilizzo di questi oggetti, in gran parte utilizzati nella loro forma monouso, la questione di un loro corretto smaltimento si fa sempre più concreta e problematica. Infatti, secondo uno studio effettuato dal Politecnico di Torino potrebbero arrivare a servirne circa un miliardo al mese. Un bel numero, soprattutto in termini di rifiuti, considerato il fatto che il loro utilizzo viene effettuato nel giro di qualche ora e basta. Continuando di questo passo, infatti, secondo il direttore della medicina del lavoro del Policlinico Sant’Orsola Francesco Saverio Violante potrebbero essere necessarie 40 milioni di mascherine al giorno, per un totale di 300 tonnellate di rifiuti. E la filiera della differenziata potrebbe non essere sufficiente per sostenere questo peso ambientale.

Per far fronte a questo problema, considerato il fatto che le mascherine faranno parte della nostra vita ancora per diverso tempo e l’ammontare dei rifiuti da esse prodotti non farà che aumentare a dismisura, la necessità è quella di ripensare l’intera filiera a partire dalla produzione fino alla gestione del rifiuto, magari rendendo le mascherine riciclabili modificando il materiale di cui sono composte così da poterlo recuperare, per destinarle a una filiera specifica che si concluda nella realizzazione di altre mascherine o oggetti nuovi. Insomma, è importante fare in modo che non finisca tutto nei termovalorizzatori. Un’altra soluzione è quella delle mascherine lavabili e riutilizzabili che potrebbero consentire una riduzione dei rifiuti giornalieri. O ancora, le mascherine con il filtro intercambiabile, decisamente più durature di quelle chirurgiche monouso.